MARTINSICURO – La preghiera del marinaio, secondo lo storico e scrittore martinsicurese, Leopoldo Saraceni, è un inno alla guerra. La preghiera, dal 1981, viene letta ogni anno a Martinsicuro a margine della Santa Messa celebrata dal vescovo della diocesi di San Benedetto del Tronto in memoria dei caduti in mare.

Il testo della “Preghiera del Marinaio”, scritta nel 1901 dallo scrittore e poeta Antonio Fogazzaro, recita così:

A Te, o grande eterno Iddio,
Signore del cielo e dell’abisso,
cui obbediscono i venti e le onde,
noi uomini di mare e di guerra,
Ufficiali e Marinai d’Italia,
da questa sacra nave armata dalla Patria
leviamo i cuoi.

Salva ed esalta nella Tua fede,
o gran Dio, la nostra Nazione,
da’ giusta gloria e potenza alla nostra Bandiera,
comanda che la tempesta e i flutti servano a Lei,
poni sul nemico il terrore di Lei,
fa’ che per sempre la cingano in difesa dai petti di ferro
dei nostri soldati, che vegliano in armi sul mare,
più forti del ferro che cinge questa nave sul mare,
a Lei per sempre dona vittoria.

Benedici, Signore,
le nostre case lontane, le care genti,
benedici nella cadente notte il riposo del popolo,
benedici noi,che per esso
vegliamo in armi sul mare.

“Sembra o no di essere in procinto di bandire una nuova crociata? – si interroga il prof. Leopoldo Saraceni – In essa si parla di uomini di mare e di guerra; si chiede a Dio di dare giusta gloria e potenza alla nostra Bandiera e di porre sul nemico il terrore di Lei, difesa dai petti di ferro dei nostri soldati, che vegliano in armi sul mare, come facevano i nostri nemici. Richieste molto probabilmente avanzate anche dai cappellani militari dell’Austria cattolica, contro la quale combattevamo. Ricordo che il testo è stato scritto all’inizio del XX secolo tutti gli stati europei erano permeati di nazionalismo, giudicato sinonimo della guerra da Helmut Kohl, cancelliere della Germania dal 1982 al 1998, da Francois Mitterand, Presidente della Repubblica Francese dal 1981 al 1996 e da Jaques Delors, Presidente dell’Unione Europea dal 1985 al 1995. E infatti il nazionalismo è stato una della principali cause della I guerra mondiale, della successiva nascita del fascismo in Italia, del nazismo in Germania e della II guerra mondiale.

Dunque, la prima considerazione che mi viene spontanea è: a chi dei due eserciti Dio avrebbe dovuto dare ascolto? Inoltre non le pare che una simile “preghiera” sia in netta contraddizione con ciò che Cristo duemila anni fa ci raccomandò: Amatevi l’un l’altro, come io ho amato voi? (Se ci crediamo). Mi chiedo, infine, se questa “preghiera” è in sintonia con quanto asserisce quotidianamente Papa Francesco”.
Saraceni racconta anche di aver sottoposto la questione anche al parroco di Martinsicuro, Don Patrizio Spina, ma la sua risposta sembra non essere stata molto convincente.

“Non hai capito lo spirito di quella preghiera. Il nemico di cui si parla è il diavolo, mi è stato risposto. Evidentemente non sono arrivato a rendermi conto del fatto che il nemico contro il quale i nostri uomini di mare e di guerra, che vegliano in armi a bordo delle nostre navi armate dalla Patria, hanno il compito di combattere è il diavolo – conclude il professore – Successivamente ho telefonato alla sede vescovile di San Benedetto del Tronto, per chiedere un colloquio col Vescovo. Mi ha risposto una voce femminile, presumibilmente la segretaria, che, dopo avermi chiesto il motivo per cui desideravo un incontro col Vescovo, mi ha assicurato che mi avrebbe richiamato.
Sto ancora aspettando”.