SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Presieduto dal sindaco di San Benedetto del Tronto Pasqualino Piunti, si è riunito il 25 luglio il Comitato dei Sindaci dell’Ambito Territoriale Sociale 21 per  prendere in esame la questione della mozione da far approvare dai rispettivi Consigli comunali, in analogia con quanto ha fatto San Benedetto, sul numero e dislocazione dei presidi ospedalieri nella provincia di Ascoli Piceno. Erano presenti il sindaco di Grottammare Enrico Piergallini, il Vicesindaco di Montalto delle Marche Graziella Cocci, il sindaco di Montefiore dell’Aso Lucio Porrà, il vicesindaco di Monteprandone Daniela Morelli.

E’ stato ricordato come, nella Conferenza dei Sindaci dell’Area Vasta 5 del 26 febbraio scorso, furono poste a votazione tre mozioni: la prima sosteneva la richiesta alla Regione di tre ospedali, uno nuovo di primo livello, e due di base corrispondenti ai due attuali presidi di San Benedetto e Ascoli. Questa mozione passò con il voto della maggioranza dei Sindaci presenti (che però rappresentavano una popolazione numericamente minoritaria) mentre i primi cittadini dell’Ambito territoriale 21 ne presentarono un’altra, bocciata, per avere un ospedale di primo livello in prossimità della costa, ovvero dove si concentra la maggior parte della popolazione, e uno di base ad Ascoli Piceno. Il sindaco di Grottammare Piergallini presentò una terza mozione, respinta anch’essa, volta a sostenere la richiesta dei 3 ospedali ma aggiungendo che, qualora tale proposta non possa essere attuata, sarebbe necessario puntare sull’ospedale di primo livello sulla costa e di base ad Ascoli.

Nella riunione odierna, Piergallini ha confermato che il contenuto della mozione che egli proporrà al Consiglio comunale di Grottammare ricalcherà quella da lui già avanzata in Assemblea dei Sindaci. Per i presenti al tavolo di stamane, dunque, le finalità del documento di Grottammare non si discostano sostanzialmente dalle richieste formulate dagli altri Comuni dell’area costiera perché finalizzate a costringere la Regione a “scoprire le carte” indicando chiaramente quale strategia intende percorrere.
E’ stato ribadito, infatti, che il termine “ospedale” ha, ai sensi del decreto Balduzzi, un significato ben preciso, comportando, anche per quelli di base, la possibilità di gestire anche i “codici rossi”, con dunque tutte le specialistiche necessarie a intervenire su situazioni particolarmente gravi.

“La posizione assunta dal Consiglio comunale di San Benedetto è dunque condivisa da tutti i Comuni dell’Ambito, anche dai Sindaci che non sono potuti intervenire ma che ho sentito telefonicamente. Nel frattempo, ho scritto per l’ennesima volta a Ceriscioli – aggiunge Piunti – per sapere se domani, quando verrà a San Benedetto per inaugurare una TAC, troverà anche il tempo che sinora non ha mai trovato per ascoltare i Sindaci di questo territorio che chiedono tutti chiarezza e risposte adeguate alle nostre proposte basate su dati di fatto inoppugnabili e sul rispetto della legge, la quale, lo ricordo, per aree aventi caratteristiche come la nostra prevede un ospedale di primo livello”.