SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il Consiglio comunale, nella seduta del 20 luglio scorso, ha approvato il regolamento per l’istituzione del consiglio comunale dei ragazzi, un obiettivo previsto dal programma di mandato dell’Amministrazione Piunti nel quale si legge che i lavori e le proposte che ne scaturiranno “potranno essere spunto per la formulazione di idee progettuali da portare concretamente avanti e/o sostenere, in linea con i reali bisogni della città e con adeguato coinvolgimento dei ragazzi nella fase attuativa dei progetti”.
Il regolamento, che manda in pensione quello approvato nel 1998, prevede che il Consiglio dei ragazzi sia composto da 18 membri, 6 per ognuno dei 3 Istituti Scolastici Cittadini – I.S.C. (3 maschi e 3 femmine), che eleggerà presidente e vicepresidente e poi sindaco e vicesindaco. Resterà in carica due anni. La Giunta, composta da 5 membri scelti anche dal di fuori dei componenti il Consiglio, è nominata dal Sindaco. Entro il 15 ottobre dovranno essere presentate alle segreterie delle scuole le liste elettorali e gli studenti – elettori potranno esprimere fino a due preferenze nel rispetto della parità di genere.
La delibera spiega che l’istituzione dell’organismo discende da precise disposizioni normative nazionali ed internazionali, dalla Convenzione O.N.U. sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, alla Carta Europea di Partecipazione dei Giovani alla vita Locale e Regionale del 2003 fino alla legge n.176 del 27 maggio 1991 che prevede il diritto dei bambini ad essere ascoltati in tutti i processi decisionali che li riguardano e il corrispondente dovere, per gli adulti, di tenere in adeguata considerazione le opinioni.
“Al di là delle norme – spiega l’assessore alla pubblica istruzione Annalisa Ruggieri, relatrice del provvedimento – quello che ci premeva era creare un luogo formalmente riconosciuto dove gli studenti delle scuole medie inferiori, ragazzi e ragazze che iniziano a formarsi una coscienza civica, possano arrivare a definire, secondo regole democratiche, proposte condivise da sottoporre a noi amministratori in tema di qualità di vita dei più giovani. Per chi governa un territorio, avere un punto di vista privilegiato su un mondo così variegato e spesso difficile da interpretare come quello dei ragazzi può rappresentare un contributo davvero importante per amministrare la cosa pubblica”.
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