ANCONA – Si è tenuto in mattinata, il 22 luglio, a Palazzo Raffaello ad Ancona, in Regione Marche, l’incontro tra il Presidente della Regione Marche ed i Parlamentari nazionali ed i Consiglieri Regionali dei vari schieramenti politici per illustrare le priorità rispetto all’implementazione della rete ferroviaria.

“Si tratta delle medesime priorità individuate a livello parlamentare durante lo studio del Progetto di sviluppo quinquennale di RFI lo scorso novembre”, commentano i senatori del Movimento 5 Stelle in Commissione Lavori Pubblici e Trasporti, di cui Mauro Coltorti ne è anche Presidente, presenti all’incontro insieme al Consigliere Regionale pentastellato Gianni Maggi.

Parliamo delle seguenti priorità: 1. raddoppio della tratta PM 228 Albacina sulla Linea Orte – Falconara (costo stimato 77,6 milioni di euro); 2. elettrificazione della tratta Macerata – Albacina (70 milioni di euro); 3. la soppressione di circa 70 passaggi a livello su tutte le linee; 4. avvio degli studi di fattibilità per l’arretramento della ferrovia adriatica, 5. linea trasversale centrale “ferrovia dei due mari nel tratto Ascoli Piceno – Antrodoco.

“L’aggiornamento del piano, previsto in settembre-ottobre, permetterà di dare a queste opere una elevata priorità. In particolare la linea Orte-Ancona assicura la connessione Tirreno-Adriatico. All’interno del tratto Orte – Falconara, che presenta vari ha tratti già raddoppiati, la priorità è stata riconosciuta al tratto Fabriano – Albacina (77 milioni di investimento già presenti nel Contratto 2017/2021 ma non finanziati) che permetterebbe la connessione non solo ad Ancona ma anche al tratto Albacina-Civitanova”, sottolinea Coltorti.

“Lo scorso anno il piano, preparato dal Governo Gentiloni, era stato approvato perché conteneva gli interventi di manutenzione e sicurezza a cui il Governo attuale aveva dato priorità massima. E’ stato dunque assicurato il massimo impegno di ciascun parlamentare ognuno per il proprio ruolo a favore degli interventi evidenziati. Lo studio di fattibilità dell’arretramento della Ferrovia permetterà di comprendere i costi e benefici di questa opera, che libererebbe la costa dal traffico ferroviario. E’ un’opera da tempo richiesta soprattutto dagli abitanti della costa ma che nessun governo precedente aveva voluto anche solo considerare”, commenta Giorgio Fede.

“Tutte le forze politiche hanno concordato che l’obiettivo da raggiungere è spostare quanto più possibile il traffico dal gommato al ferro per assicurare un servizio pubblico efficiente e che rispetti la sicurezza ambientale. In particolare le due linee Fabriano-Ancona e Fabriano-Civitanova assicureranno la connessione tra costa ed entroterra. L’esempio del tratto San Benedetto-Ascoli che ha visto un incremento del 30% dei passeggeri indica che questa strada è premiante e sostenuta dai cittadini”, ribadisce Fede.

“Sarebbe fondamentale riattivare anche linee ferroviarie dismesse come la Fabriano Pergola e la Fano-Urbino. Non solo per fini turistici, ma come avvenuto in varie regioni italiane, la linea Fano Urbino potrebbe costituire una metropolitana di superficie tra la costa e la montagna”, conclude Coltorti.

All’incontro hanno partecipato il Presidente Ceriscioli, la vicepresidente Anna Casini, l’assessore Angelo Sciapichetti, il presidente del Consiglio regionale Antonio Mastrovincenzo, i parlamentari Andrea Cecconi, Mauro Coltorti, Giorgio Fede, Tullio Patassini, Giuliano Pazzaglini e i consiglieri regionali Sandro Bisonni, Gianni Maggi, Boris Rapa, Sandro Zaffiri.

“E’ stata una riunione operativa – ha continuato Ceriscioli – e tutti i presenti hanno condiviso la necessità di continuare con gli investimenti lungo queste direttrici. I progetti evidenziati sono quelli più urgenti e anche più semplici in termini di obiettivo di finanziamento”.