SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Ricevo e pubblico una Lettera al sottoscritto da parte del consigliere Regionale, Fabio Urbinati, che ringrazio. Voglio aggiungere soltanto che, se nessuno riesce a controbattere le mie considerazioni, è anche perché sono frutto di esperienze dirette. Mi fa piacere altresì constatare che le mie verità (in effetti non mi sono mai inventato niente) sono avallate da fatti ancora più concreti delle mie parole. Come si evince da un passaggio della sua lettera: “posso confermarle attraverso delle prove che negli ultimi 15 anni si è intensificato un movimento che avrebbe portato a realizzare un ospedale di primo livello del Piceno. Non l’ospedale baricentrico di Pagliare del Tronto, ma l’ospedale unico provinciale Mazzoni di Ascoli Piceno”. 

Tutto vero anche se non serviva essere scienziati per capirlo.

Voglio però, a questo punto, permettermi un’illazione: se l’amministrazione comunale di Ascoli Piceno fosse stata in mano al Partito Democratico, cioè al centro sinistra, la regione avrebbe interrotto il “movimento degli ultimi 15 anni“? Se no, e tutto lo lascia pensare, oramai saremmo già con il “Mazzoni” diventato ospedale unico del Piceno. Con la buona pace dei cittadini della Riviera e dei loro governanti.

Ecco il testo integrale del consigliere regionale:

SAN BENEDETTO, 18 LUGLIO 2019

“Caro direttore,
devo dire che sul tema sanitario spesso mi trovo perfettamente d’accordo con lei e con le sue
analisi che a mio avviso, anche grazie alle conoscenze che ho potuto apprendere in questi quattro
anni in regione, risultano perfettamente calzanti con la realtà.
A me pare ovvio che nessuno sia riuscito a smontare e a contraddire il suo DisAppunto
precedente, così come ritengo che nessuno potrà smentire quello che lei afferma nel suo ultimo
editoriale. Ci vorrebbero bugie grandi, troppo grandi perché possano stare in piedi.
Recentemente ho avuto modo di essere abbastanza polemico, ma anche propositivo, con il
Comitato “Salviamo il Madonna del Soccorso”; polemico poiché ritengo ormai ovvio e sotto gli
occhi di tutti che questo movimento non sia solo strumentalizzato politicamente dal di fuori, ma
sia esso stesso strutturalmente politicizzato al suo interno. A dimostrazione di questo, basti
vedere coloro che siedono ed intervengono a tutte le riunioni.
Tornando alle sue osservazioni, posso confermarle attraverso delle prove che negli ultimi 15
anni si è intensificato un movimento che avrebbe portato a realizzare un ospedale di primo livello
del Piceno. Non l’ospedale baricentrico di Pagliare del Tronto, ma l’ospedale unico provinciale
Mazzoni di Ascoli Piceno. Gli ultimi due piani sanitari, precedenti a quello che approveremo entro
settembre, avevano descritto in maniera più o meno velata il percorso per smantellare il Madonna
del Soccorso e rafforzare il Mazzoni. Come lei, mi chiedo anch’io dove erano allora tutti questi che
oggi fanno gli “eroi in pensione”? Quando partì l’Area Vasta, ci fecero credere che ci sarebbero
state due vocazioni per i presidi sanitari piceni: l’emergenza urgenza sulla costa, quindi a San
Benedetto, e tutto il programmato ad Ascoli. Quando invece, proprio contro questo principio, la
nuova specialistica dell’emodinamica (legata per eccellenza all’urgenza) fu assegnata al Mazzoni di
Ascoli, nessuna voce si levò dalla Riviera, ma soprattutto nessuna reazione ci fu da chi, in quegli
anni, ci rappresentava tra i banchi del Consiglio regionale e della Giunta di Palazzo Raffaello.
Inoltre mi chiedo: come mai nessuno si è accorto del pericolo che si nascondeva dietro agli ultimi
due piani sanitari, un pericolo tutto concentrato sul Madonna del Soccorso? Lei parla di nepotismo,
una pratica molto nota nel nostro Paese ed a cui non è estraneo neanche il nostro territorio, ma
sono comunque molto deluso da alcuni professionisti del nostro sistema sanitario che preferiscono
non prendere nessuna posizione anche rispetto alla riforma ospedaliera la quale dovrebbe interessare loro in prima persona, e rispetto alla quale avrebbero, in qualità di esperti, più credibilità verso i cittadini rispetto all’attuale politica e agli attuali comitati. Sappiano comunque i cittadini che quasi la totalità dei professionisti dell’Area Vasta 5 ritiene la concentrazione di tutte le
specialistiche in un’unica struttura un salto di qualità rispetto alla situazione attuale.
Per quanto mi riguarda, appena arrivato in Regione nel 2015 ho subito messo mano ai piani
sanitari, e grazie all’aiuto di alcuni dirigenti sono riuscito a non far più portar via neanche uno
spillo dal Madonna del Soccorso a favore del Mazzoni. Anzi, nel caso della Neonatologia è stato
fatto il contrario, da Ascoli è stata trasferita a San Benedetto. Ma come dice lei direttore, gran
parte dei “buoi” erano già scappati dalla stalla, ecco perché proprio come lei, ritengo del tutto
fuorvianti alcune discussioni sulla sanità che si stanno portando avanti in questi mesi in Riviera.
Sono convinto che molti di questi “eroi in pensione”, e loro fan, ce li ritroveremo candidati alle
prossime Regionali ed alle prossime Comunali. Troppo evidente la necessità di alcuni di
accaparrarsi consensi a scapito di un serio salto di qualità della sanità picena e sambenedettese”

Fabio Urbinati
presidente Gruppo Pd Marche
Assemblea legislativa delle Marche