SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Riportiamo e pubblichiamo una nota ufficiale del Comitato Stop Project. 

Se c’è qualcuno che deve mettersi le mani sulla coscienza rispetto alla nuova situazione di disagio venutasi a creare in piscina sicuramente non è chi è stato costretto a difendersi con tutti gli strumenti a disposizione per salvare ciò che di buono è stato costruito in 40 anni di storia del nuoto sambenedettese ma chi ha voluto imporre un progetto che nelle varie commissioni era stato definito sia dai dirigenti che dagli assessori inattaccabile sotto ogni punto di vista ,mentre invece il Tar ha ritenuto opportuno avvalersi di una consulenza tecnica esterna perchè evidentemente non si è rivelato tutto cosi chiaro e limpido . Se il project approvato dall’amministrazione comunale fosse stato redatto a regola d’arte Il Tar avrebbe respinto il ricorso. Pertanto chi è causa del suo mal pianga se stesso. Del resto l’esperienza della piscina è servita all’amministrazione visto che sul Project presentato dal Circolo Tennis Maggioni, lo stesso assessore ha dichiarato di non voler ripetere gli errori fatti con quello della piscina. Se poi aggiungiamo che la stessa amministrazione ha nominato come consulente tecnico di parte per la verificazione in corso lo stesso dirigente al quale il tar nell’agosto 2018 aveva richiesto una relazione sulle caratteristiche edilizie/urbanistiche del progetto e quindi come terzo estraneo alla lite che doveva fornire informazioni corrette e veritiere all’organo giudiziario, qualche riflessione etica sulla scelta di nominare l’ingegner Polidori come tecnico di parte dovrebbe essere fatta. Il sindaco appena insediatosi aveva promesso il bagno nella piscina olimpionica a partire dal giugno 2017. Se invece di andare allo scontro si fosse perseguito un sentiero diverso caratterizzato da un vero confronto costruttivo e rispettoso con le realtà operanti all’interno dell’impianto sportivo sicuramente quest’estate tutti avremmo potuto farci il bagno nella vasca olimpionica.