SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Di seguito riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma di Peppe Giorgini, consigliere regionale dei 5 Stelle. L’argomento è il Centro Agroalimentare di San Benedetto.

“Parliamoci chiaro! La Regione Marche che ha buttato montagne di soldi pubblici in partecipate definite strategiche come Aerdorica, IRMA, Svim o come per l’Interporto di Jesi, non ha mai messo un centesimo di finanziamento pubblico nel Centro Agroalimentare Piceno, neanche proveniente dall’Europa, se non per gli aumenti di capitale e per la quota iniziale. L’Interporto di Jesi, ritenuto giustamente “strategico” per lo sviluppo e la crescita del territorio, è stato addirittura acquistato dall’ASUR con un investimento di circa € 15.000.000,00 (Determina N. 531/2017) per realizzare il “deposito unico del farmaco” e il “numero unico delle emergenze 118/112”, ripianando praticamente i debiti storici dell’Interporto – circa 11 milioni di euro – e salvandolo quindi da sicuro fallimento, evidentemente per il PD il Centro Agroalimentare non è strategico per lo sviluppo del Piceno!

Ora la regione Marche vuole anche liberarsi delle quote del Centro Agroalimentare Piceno, come aveva anticipato nel CDA del 14 maggio 2019 il dirigente regionale dottor Luciani, intenzione confermata poi a mezzo lettera firmata di un dirigente e di un dirigente vicario, dove si comunicava di “… dare corso all’alienazione delle azioni del Centro Agroalimentare Piceno…”

A testimoniare la volontà distruttiva della giunta regionale a marchio PD nei confronti del territorio Piceno e dei suoi cittadini, giunge in questi giorni la chirurgica disdetta della sede ASSAM presso il CAAP, per la quale pagava poco più di € 36.000,00 l’anno di affitto, quando per la sede di Osimo paga più di € 230.000,00 all’anno, per i locali uso garage/archivi e uffici di Ascoli Piceno in Via Indipendenza, dove paga affitti per più di € 150.000,00.

L’Italia è al primo posto nell’Unione Europea grazie ai 288 prodotti DOP, IGP e STG e il suo settore Agroalimentare è senz’altro il più rilevante nell’intero sistema manifatturiero italiano, è in forte sviluppo grazie alla eccellenza dei suoi prodotti e alla qualità dei suoi sistemi produttivi. La Regione Marche ed in particolare il territorio Piceno è da sempre considerato un punto di riferimento del comparto, pertanto ci si chiede come mai si stia facendo di tutto per affossare la sua struttura forse più strategica, certamente la più importante del Sud delle Marche e cosa stia facendo la vicepresidente Anna Casini, eletta nell’ascolano,  per il bene del suo territorio, quando il suo presidente non lesina appoggi, denari, sostegno alle unità di cui sopra, come Aerdorica o Interporto.

Alla luce dei fatti, ci sarebbe da disperarsi di tale e tanta miopia verso una comunità intera ma, poiché come Movimento 5 Stelle crediamo fortemente che un’altra gestione della cosa pubblica sia possibile, abbiamo organizzato l’incontro fra CAR di Roma e ItalMercati con il CAAP, certi che quest’ultimo possa risorgere nonostante le trame distruttive della politica locale.

Crediamo fortemente nel piano di risanamento che è logico e di buon senso dove possa avere un ruolo il progetto di fotovoltaico mai partito per contrasti con il collegio sindacale, crediamo nell’imminente ingresso nella rete di imprese Italmercati che potrà fornire nuova linfa e tutelerà le 85 aziende già presenti nel centro, crediamo finalmente nella risoluzione del contenzioso con l’ex direttore verso cui il CAAP vanta crediti per circa € 500.000,00. Crediamo inoltre sia opportuno, allo scopo di abbassare ulteriormente i costi gestionali, trasformare la S.p.a. in S.r.l. perché riteniamo comunque inutile spendere € 26.000,00 per un collegio sindacale quando si potrebbe avere un revisore unico cambiando semplicemente la ragione sociale (come è stato fatto per tutte le partecipate pubbliche) cosi come hanno fatto presente i soci privati nell’assemblea del CDA del 14 maggio.

Questi i costi annuali del collegio sindacale:

  • Presidente del CS Dott. De Vecchis – onorario circa 10 mila euro
  • Sindaco effettivo 1 Dott. Renzi – onorario circa 8 mila euro
  • Sindaco effettivo 2 Dott. Gagliardi – onorario circa 8 mila euro

Da cui si deduce che il costo annuo è di

Inoltre, nei riguardi del CAAP va sottolineato che:

  1. Circa i componenti del collegio sindacale (come abbiamo già fatto per Picenambiente), secondo il Movimento 5 Stelle la posizione del Dott. Guido Renzi presenterebbe un conflitto di interessi, poiché da quanto risulta egli è dipendente part-time del Comune di San Benedetto del Tronto (mercato ittico), visto il D.Lgs 165/2001 “norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle Amministrazioni Pubbliche” ed in particolare all’art. 53 comma 5 “Incompatibilità, cumulo di impieghi e incarichi” che in pratica afferma che trovasi in situazione di conflitto di interessi il dipendente della Pubblica Amministrazione controllante o partecipante, ancorché part time, che svolga le funzioni di membro del collegio sindacale in una società partecipata o controllata dalla medesima PA.
  2. il contenzioso ancora in itinere con l’ex direttore Elio Spinozzi è costato più di € 650.000,00 (vedi elenco al punto 4.), è stato acceso un mutuo per far fronte al decreto ingiuntivo!

In base alla sentenza della Corte di Appello di Ancona n. 663/2011 – pubblicata il 13/09/2011 e la conferma definitiva di questa da parte della Corte di Cassazione con la sentenza n. 15314 del 26 luglio 2016 – le somme che il sig. Elio Spinozzi dovrebbe ancora rimborsare al Centro Agroalimentare Piceno, ammontano a € 422.449,50 (al 1/7/2011).

A decorrere dal 1° agosto 2011 sull’importo da restituire per somma non spettante, maturano gli interessi giornalieri al tasso legale per un valore di € 17,36 fino alla data di pagamento inclusa, fatta salva l’eventuale variazione del tasso di interesse legale, ciò vuol dire che quanto dovuto è ovviamente levitato (dati estratti dalla “Perizia di quantificazione del credito del Centro Agroalimentare Piceno nei confronti del sig. Elio Spinozzi”)

La situazione attuale è che nessuna somma è stata recuperata a parte qualche spicciolo dai conti corrente – e nel frattempo il Centro Agroalimentare Piceno continua a pagare il mutuo acceso per far fronte al decreto ingiuntivo del sig. Elio Spinozzi, in seguito alla sentenza di primo grado, con soldi pubblici, soldi dei cittadini del Piceno.

  1. Alla sentenza di primo grado del Tribunale di Ascoli Piceno, […il sig. Spinozzi per incassare i 400.000,00 euro aveva posto in essere pignoramenti e iscritto ipoteche giudiziali “a tappeto” paralizzando di fatto la società attrice, cioè il Centro Agroalimentare, mettendola non solo in ginocchio, ma sull’orlo del fallimento. Solo grazie all’abilità degli amministratori di quel tempo si riuscì ad ottenere un finanziamento – tutt’ora gravante nel bilancio della società – per chiudere la partita e poter ripartire con la normale operatività. Ma il CAAP ne sta ancora oggi scontando le conseguenze, e non ottenne all’epoca dall’allora creditore Elio Spinozzi nemmeno 1 centesimo di sconto, né alcuna dilazione o possibilità di trattare], come recita il testo estratto dalle conclusioni del legale del CAAP nella causa civile n. 701111/2012.
  2. In base alla sentenza di primo grado n. 553/2009 del Tribunale di Ascoli Piceno, il CAAP ha corrisposto al sig. Elio Spinozzi le seguenti somme:

28/01/2010  –   79.595,55€     x n. 15 mensilità di € 5.306,37

19/02/2010  –   43.030,41€     integrazione cedolino gennaio 2010

20/10/2010  – 431.990,53€     sorte decreto ingiuntivo n.111/2010

20/10/2010  –   41.989,49€     interessi e rivalutazione

20/10/2010  –   16.602,45€     spese onorari e competenze legali

20/10/2010  –     8.402,50€      interessi e rivalutazione dal 13/01/2010 al 14/10/2010

11/02/2011  –   36.290,00€      quota contributi INPS a carico lavoratore

Il totale percepito dal sig. Elio Spinozzi in base alla sentenza n. 553 ammonta a circa 660 mila euro, di cui circa 115 mila erano somme effettivamente spettanti all’ex direttore.

Ci auguriamo che i cittadini Sambenedettesi e del Piceno in genere, ricordino con esattezza e al momento opportuno quale sia stato il contributo della politica locale e di quali trame si siano resi protagonisti: il Centro Agroalimentare del Piceno deve sopravvivere e finalmente prosperare nonostante loro.

È l’impegno del MoVimento 5 Stelle di San Benedetto del Tronto”.