Foto Matteo Straccia

SAN BENEDETTO DEL TRONTO  –  Un auditorium comunale blindato e numerosi organi di stampa, anche nazionali, per la presentazione di Paolo Montero. Con lui il presidente della Samb Franco Fedeli e il Dg Walter Cinciripini.

Franco Fedeli

 “Tutti sicuramente lo conoscete, un grande giocatore, ha militato per dieci anni con la Juve e non ci stai così tanto se non sei un vero uomo prima di un giocatore. Da calciatore era tenace e determinato e spero che possa trasmettere queste caratteristiche ai giocatori”.

Walter Cinciipini

“Un grazie e tutti i collaboratori che stanno lavorando con noi e grazie a Massimo Collina. Grazie e buon campionato a tutti”.

Paolo Montero

 “Ringrazio il presidente e Pietro Fusco che mi hanno voluto, non c’è stata quasi trattativa. Per me è un orgoglio tornare in Italia dopo tanti anni, è la mia seconda casa. Prometto lavoro, una squadra con certezze e concretezza e speriamo di far vedere un buon calcio e di essere protagonisti.

Ha mai avuto Cinciripini come arbitro? “Si, con l’Atalanta e mi ha anche espulso”.

Le sue idee per la Samb: “Qualità e intensità mentale e giocatori che hanno fame sono le mie priorità. Questa è una città calda, l’ho potuto vedere anche dai pochi giorni che sono qui. I giocatori dovranno essere comodi in questa bella città ma anche scomodi perché non avranno il posto assicurato. L’impegno per me è tutto e anche lo spogliatoio è sacro, niente deve uscire dallo spogliatoio. Per me il gruppo è famiglia. Il gruppo sano per me è quello che litiga, che si confronta”.

Pensava di trovare tutto questo affetto dall’Italia, e dai tifosi della Juve principalmente, per il suo ritorno? Spera di farsi amare così anche da quelli della Samb? “Si lo sapevo, dopo tanti anni quando torno a Torino è sempre  così, sento l’affetto. Spero di far innamorare anche i tifosi della Samb ma non vendendo fumo, con i fatti. La squadra dovrà volere la vittoria e lottare su ogni pallone.”

Obiettivi: “Voglio una squadra tecnicamente forte e che abbia intensità, non solo sulla corsa ma anche mentale. Poi per gli obiettivi finali vogliamo i playoff. Obiettivi minimi non ci sono, pensiamo sempre al massimo”.

Porterà dei calciatori uruguaiani alla Samb? “Non è facile perché a livello economico i giovani uruguaiani costano molto. Però tutti gli allenatori uruguaiani vogliono calciatori del loro paese. Siamo un  miracolo del calcio mondiale, continuano a uscire calciatori dal nostro paese di appena 3 milioni di persone, l’uruguaiano cerca la gloria e ha fame di arrivare ad alti livelli”.

Conoscevi la Samb e i suoi tifosi? “Sì, me ne parlava già Vecchiola ai tempi dell’Atalanta, so che i tifosi sono molto caldi, un po’ come quelli dell’Atalanta. Anche un po’ aggressivi (ride)”. Sul modulo: “Partiamo da una difesa a 4, poi nel calcio le cose possono cambiare anche in corso d’opera. Vorrei iniziare il ritiro con 25 calciatori e dei giovani”.

Con Fedeli il primo allenatore è stato sempre esonerato, ci pensa? “Non ci penso, la testa del nostro staff non pensa a questo, qui cerchiamo la gloria e questa voglia dobbiamo trasmetterla ai calciatori”.

La sua fama da duro come la vive? E’ una cosa che pesa anche nel suo rapporto con i giocatori da mister? “Non ho mai pensato a questo. Non uso mai la frusta nello spogliatoio, per arrivare lontano la strada è una, arrivano lontano solo i grandi uomini”.