SAN BENEDETTO DEL TRONTO –  “Con l’archiviazione anche del terzo procedimento disciplinare avviato dal Comune contro l’avvocato Roberto De Berardinis, appare chiara l’infondatezza delle accuse rivoltegli, poiché anche in questo ultimo caso, il dirigente si è attenuto esclusivamente al rispetto delle leggi”. A parlare alla nostra redazione sul caso De Berardinis è ancora una volta la consigliera d’opposizione Rosaria Falco.

“Come noto” continua Falco  “tutti e tre i procedimenti, fino a prova contraria, sono stati promossi o sollecitati Catia Talamonti. Nel primo e nel terzo procedimento, uno già archiviato tempo addietro e l’altro archiviato appunto oggi, la decisione favorevole al dirigente è stata presa da altri, in quanto il presidente dell’Upd si è astenuta dal presiedere, in pratica riconoscendo un conflitto di interessi”.

Poi Falco parla del procedimento per cui a De Berardinis  è arrivata una sospensione di due mesi dal lavoro, senza stipendio: “Nel secondo procedimento, non si capisce per quale motivo, non si è invece astenuta (la Talamonti) e l’Udp ha comminato a De Berardinis la sanzione di 60 giorni di sospensione senza stipendio, già impugnata con il ricorso giudiziale dal dirigente”.

La Falco continua poi a parlare del caso del dirigente degli Affari Generali, con un riferimento al famoso “Corvo”. “Coincidenze o meno. ritengo che il clima nei confronti del dirigente sia quantomeno ostile e motivato dal suo consueto comportamento sul lavoro, ligio alle regole ed alle leggi, per quanto rientrante nelle proprie competenze. Appare palese che tale comportamento non sia gradito a molti, e siamo davvero impazienti di conoscere finalmente e in maniera inequivoca l’identità del soggetto che ha denunciato le presunte infrazioni, denunce tutt’altro che anonime la cui astratta fondatezza non ci si è dati la pena nemmeno di esaminare, prima di sottoporre l’avvocato De Berardinis all’ennesimo procedimento. Sarà quindi possibile valutare, conoscendone l’identità, da quale nobile finalità di tutela del pubblico interesse fosse animato questo sollecito cittadino, oppure, nel caso ipotizzato da molti che si tratti di un esponente della maggioranza, sarà possibile valutare appieno la gravità di una siffatta interferenza e commistione di ruoli tra la parte politica e quella dirigenziale”.

“Attendo comunque e celermente i documenti richiesti con accesso agli atti relativamente a quest’ultimo procedimento. E confido che la diffida a suo tempo inviata al sindaco ed al Rac serva a salvaguardare l’Ente da ogni pretesa risarcitoria”.