SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Si è concluso oggi, senza provvedimenti disciplinari, il terzo e ultimo procedimento disciplinare in piedi da 90 giorni contro Roberto De Berardinis, il dirigente degli Affari Generali del Comune di San Benedetto attorno al quale è scoppiato un caso negli ultimi mesi.

Il primo procedimento, avviato a inizio anno si era già concluso con l’archiviazione, la stessa sorte di quest’ultimo. Il secondo, come il terzo promosso da una denuncia anonima (del famoso corvo, da più parti indicato come consigliere di maggioranza), era invece sfociato in una sospensione dal lavoro di 60 giorni per la quale De Berardinis ha già fatto ricorso davanti al giudice del lavoro chiedendo 15 mila euro al Comune.

Ma a destare scalpore intorno alla vicenda del dirigente era stata soprattutto parte dell’opposizione che in una serie di atti di diffida aveva scritto di ritenere la situazione del dirigente una ritorsione legata al caso Picenambiente, visto che il dirigente è l’autore materiale della delibera sul controllo pubblico che la partecipata ha impugnato dinanzi al Tar. A far discutere le file della minoranza anche la circostanza che a comminare la sanzione per il secondo procedimento fosse stata Catia Talamonti, che è presidente dell’Ufficio Procedimenti Disciplinari e anche presidente di Picenambiente, la quale però per il terzo episodio che ha coinvolto la disciplinare e De Berardinis si è astenuta per conflitto di interessi.

Il procedimento che si chiude oggi era stato infatti istruito, con denuncia anonima, a seguito della trasmissione da parte di De Berardinis, a dei consiglieri che ne avevano fatto richiesta, di una relazione processuale proprio sul caso Picenambiente-Tar- controllo pubblico. Interrogata dalla disciplinare come una delle persone a cui era stata trasmessa la relazione, Rosaria Falco consigliera di minoranza aveva sempre ripetuto di aver esercitato un diritto basilare in capo ai consiglieri comunali come l’accesso agli atti. L’archiviazione, dunque, respinge ogni tipo di dubbio sul fatto che i documenti che De Berardinis ha inviato ai consiglieri sul caso Picenambiente si potessero divulgare.