SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Quale Presidente del Comitato “Salviamo il Madonna del Soccorso” ritengo doveroso riscontrare le affermazioni del consigliere regionale Urbinati il quale, tra l’altro, ha rivolto pesanti critiche nei confronti di alcuni dei fondatori che rivestono anche la carica di consiglieri comunali”. A parlare è il presidente del comitato “Salviamo il Madonna del Soccorso”, il dottor Nicola Baiocchi che dà la sua posizione nello scontro, in atto in questi giorni fra Urbinati e i consiglieri comunali che hanno aderito al comitato: Rosaria Falco, Marco Curzi e Giorgio De Vecchis.

“I punti da chiarire, a mio avviso, sono due” spiega Baiocchi. “In primo luogo si è ritenuto opportuno formulare alcune domande ai vertici
dell’AV5 per poter avere dei chiarimenti su alcune perplessità scaturite da informazioni che ci sono pervenute a più riprese. Chiarimenti che riteniamo doverosi, sia perché la sanità pubblica deve essere trasparente nei suoi iter burocratici e nell’applicazione delle leggi vigenti, sia perché la pregressa storia dei carotaggi, sino al primo giugno vigorosamente negata dallo stesso consigliere Urbinati e poi confermata, ci ha colti di sorpresa lasciandoci molto perplessi” continua Baiocchi.

Poi l’accusa: la Regione già preparava i carotaggi prima del voto in conferenza dei sindaci. “In secondo luogo perché abbiamo scoperto che, quando la conferenza dei sindaci del Piceno si è riunita il 25 febbraio 2019 per discutere sia la localizzazione del nuovo ospedale unico di Area Vasta 5 sia il numero degli ospedali sul nostro territorio, la procedura burocratica per i lavori preliminari era addirittura iniziata dal 25 ottobre 2018, ossia quattro mesi prima, con un documento che reca in oggetto “…indagini di prefattibilità geologica relativa al sito individuato dalla Conferenza dei Sindaci della AV5 per l’edificazione del nuovo Ospedale Unico del Piceno nei Comuni di Colli del Tronto e Spinetoli”. Questo documento venne inviato alla Regione Marche che rispose in data 12 novembre 2018. Verrebbe da pensare che lo stesso consigliere Urbinati ignorasse questi atti”.

Baiocchi continua: “Alla luce di quanto esposto traggo alcune considerazoni: Il Comitato vorrebbe evitare che si ripetesse quanto accaduto con i carotaggi:
se le segnalazioni relative alla dotazione di personale per l’hospice si rivelassero  infondate, meglio così. Ma se, al contrario, si rinvenissero atti che depongono per una ennesima concessione ai privati, a discapito del pubblico, come cittadini vorremmo conoscere quantomeno l’iter procedurale adottato, i criteri di scelta del soggetto aggiudicatario, i relativi costi e la convenienza economica. Abbiamo chiesto alla direzione dell’area vasta di fornire chiarimenti in merito all’eventuale fondatezza di quanto appreso: se il consigliere Urbinati vuole aiutarci, anche atteso che la sua posizione gli consente di ottenere informazioni e documenti ufficiali in tempi notevolmente più celeri, può impegnarsi a verificare e garantire che, al momento, non ci siano atti o decisioni che confermino i nostri timori. Allo stesso tempo può impegnarsi a vigilare affinché, qualora l’azienda decidesse di affidare ai privati la fornitura e la gestione del personale dell’hospice, ci agevoli nell’esercizio del diritto, spettante a tutti i cittadini, di verifica della correttezza della procedura adottata e della convenienza economica dell’operazione”.