SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Rosaria Falco, Marco Curzi e Giorgio De Vecchis, membri del comitato “Salviamo il Madonna del Soccorso” interviene in merito ad alcune esternazioni di Fabio Urbinati che ha parlato di strumentalizzazioni politiche attorno al comitato presieduto da Baiocchi. A far nascere la polemica la circostanza, fatta emergere dal comitato stesso, che per l’Hospice che sta per essere inaugurato a San Benedetto la Regione potrebbe usare personale fornito da cooperative e non operatori sanitari del settore pubblico.

Di seguito la nota del comitato:

“I politici chiamati in causa dal consigliere regionale Fabio Urbinati doverosamente intervengono a seguito delle affermazioni sorprendentemente bellicose, aggressive e diremmo offensive rilasciate dallo stesso alla stampa.

Essi si onorano di far parte, come promotori e fondatori, del Comitato Salviamo il Madonna del Soccorso, che rappresentano esclusivamente nelle sedi politiche, portandone avanti la mission, comitato del quale il consigliere Urbinati mette in dubbio la serietà e la trasparenza di intenti, mentre come rappresentante del suo territorio in Regione avrebbe il dovere di sostenere, anzi capeggiare la sua battaglia per l’equità e l’omogeneità sancite per legge in tema di sanità.

In primo luogo, pur avendo qualcosa da obiettare sul rispetto delle esigenze di privacy dei malati oncologici terminali e sull’opportunità della localizzazione dell’hospice all’interno dell’ospedale, nessuno di noi né il comitato ha mai negato la bontà del servizio e la necessità sul territorio di tale struttura.

Nessuno in definitiva ha attaccato l’hospice in sé come nuovo servizio sul nostro territorio,  dedicato di chi soffre ed abbisogna di assistenza costante.

Lo squallore di cui parla il consigliere Urbinati è tutto suo, nel momento in cui usa le domande e i dubbi legittimamente posti dal Comitato ai dirigenti competenti per urlare alla strumentalizzazione politica.

Per quanto riguarda l’accusa per cui le affermazioni del comitato sarebbero ai limiti della legalità, non è la prima volta che Urbinati invoca reati e violazioni di legge a sproposito (ricordiamo il procurato allarme), per censurare quel che è invece un diritto-dovere di chiedere e fornire informazioni corrette, di avanzare segnalazioni e chiedere chiarimenti per conto dei cittadini.

Non sappiamo quanto le affermazioni e le risposte fornite dal consigliere possano ormai considerarsi attendibili, visti i precedenti, comunque per cominciare la richiesta di chiarimenti del Comitato è perfettamente lecita e giustificata, oltre che dalle segnalazioni ricevute, anche da una serie documenti ufficiali che vanno nel senso dello sviamento di risorse nel privato.

Non è quindi peregrino che le segnalazioni ricevute, relativamente ad un presunto appalto esterno per il reperimento del personale necessario all’operatività dell’hospice, possano verosilmente rivelarsi fondate, e che il consigliere Urbinati magari possa non essere a conoscenza della realtà dei fatti e delle determinazioni prese in Regione.

Riguardo al fatto che il Comitato dovrebbe fare pulizia dei politici che, perseguendo l’interesse dei cittadini ed ascoltandone la voce, hanno dato l’avvio al progetto affidandolo a mani sicure, scevre da ogni condizionamento partitico, siamo in merito assolutamente tranquilli, dato che i fatti posti in essere e le affermazioni emesse dalla viva voce del Presidente parlano da soli, e nessun politico ha mai potuto smentire, demolire o confutare quanto detto dal dott. Baiocchi quale portavoce del comitato.

Rassicuriamo il consigliere Urbinati sul fatto che il comitato è certamente apartitico, ma sicuramente esso deve muoversi su un terreno dominato da scelte scellerate e fuori dai crismi della legalità, tutte politiche, e deliberate, guarda caso, dai suoi colleghi di partito: è un fatto.

Nessuno sta strumentalizzando il comitato per biechi fini politici, questo è costume di altri, poiché strumentalizzare significa dire falsità e sovvertire i fatti e le parole, cioè proprio ciò che il consigliere sta facendo, parlando di accanimento, di speculazioni,di scranni, di cariche e di fake news.

Dovrebbe invece finalmente rispondere con atti ufficiali, dati e documenti che possano smentire i nostri timori e quelli dei cittadini.

Dovrebbe accettare il confronto, mai rifiutato dal comitato, e mettere in discussione apertamente, condannandole senza se e senza ma, le scelte, operate forse dai suoi predecessori e non da lui, ma pur sempre da suoi colleghi di partito, dei quali ha comunque proseguito la linea operativa senza fare troppa resistenza.

Le consigliamo di verificare la situazione reale prima di sbilanciarsi in censure e condanne, il Comitato e la sua credibilità non corrono alcun rischio, né corre rischi la credibilità di semplici consiglieri comunali che, forse questa è la cosa fastidiosa, fanno il proprio dovere al servizio dei cittadini, che aspirino o meno a concorrere in futuro ad una carica elettiva: sono i cittadini alla fine a decidere, se lo ricorda il consigliere? E loro faranno pulizia davvero, c’è da giurarci.

Oltretutto il Comitato ha esposto dubbi, preoccupazioni e domande diffuse, ponendole non a lei ma ai nostri responsabili sanitari, e non comprendiamo come mai ci risponda il consigliere Urbinati.

Ci chiediamo infine se gli interpellati, responsabili della nostra sanità, abbiano intenzione, cortesemente, di risponderci.

Rosaria Falco

Marco Curzi

Giorgio De Vecchis”