NO, IL TELEFONO NO. Subito dopo il rifiuto di Franco Fedeli alla concessione del settore giovanile ad un gruppo di imprenditori sambenedettesi, ho avuto la necessità di parlare, su consiglio del presidente rossoblu, con il neo direttore generale della Sambenedettese Calcio, Walter Cinciripini.
Ho chiesto il suo numero all’addetto stampa, la cui risposta è stata chiarissima: non te lo posso dare subito perché il Direttore Generale deve prima sapere chi glielo chiede. Fra poco lo vedo allo stadio e gli comunico la tua richiesta . Non glielo ha voluto dare, senza nemmeno chiedere perché volessi parlargli. Ho rispettato la sua decisione e non ho insistito. Accadeva dieci giorni fa.
Se non che il giorno dopo mi richiama Fedeli per sapere cosa mi sono detto con il DG. Lo metto al corrente del rifiuto di darmi il numero e lui mi risponde: te lo do io chiamalo. Adesso ce l’ho. Ma non lo chiamerò senza lo specifico permesso di Cinciripini. La privacy è la privacy. Che però ci sono rimasto male è fuori discussione
Scusate l’antefatto ma l’ho ritenuto indispensabile per la ‘storia’ che sto per raccontare. Anche per mettere a tacere voci sciocche e senza senso nei miei riguardi.
SETTORE GIOVANILE. Prima che il gruppo di imprenditori sambenedettesi si recasse da Franco Fedeli per chiedere la gestione del settore giovanile, il presidente mi chiama e mi dice che non ha intenzione di accettare. Gli rispondo che sono d’accordo perché, secondo me, deve appartenere totalmente alla società senza vincoli di sorta. E anche che, se c’è qualcosa che non va (a fine torneo la sua lamentela è stata chiara e netta), occorre che ci metta le mani lui per capire come stanno esattamente le cose. “Senta Perotti, visto che lei è del luogo e ama la Sambenedettese potrebbe prendersi la briga di fare un indagine e magari trovare un’alternativa”.
Presidente ci provo poi le faccio sapere, la mia risposta.
Essendo venuto a conoscenza che, Palladini a parte, non c’era più stato un vero capo del settore tecnico, iniziai a contattare alcuni ex Samb per capirne la disponibilità. A dire il vero il primo che mi venne in mente fu un ex rossoblu che non abita a San Benedetto ma ha diretto importanti settori giovanili, vincendo un “Viareggio” con il Torino. Esattamente Antonio Pigino che, però, mi richiamò in serata per dirmi che non era disponibile per motivi famigliari, vista la distanza. A proposito nei prossimi giorni andrò a cena con lui perché solitamente passa l’estate nella sua abitazione di Martinsicuro. Ne approfitterò per avere lumi sul funzionamento delle cosiddette ‘cantere’ per aiutarci nell’inchiesta sul settore che inizia da qui.
Dopo di che ascoltai altri giovani ex Samb e tra loro, visti anche i vari impegni che avevano, per un nome da proporre a Fedeli pensai a Pasqualino Minuti. Oltre a giovani di buone speranze disposti a collaborare con lui. Mi informai sulle entrate (circa 50 mila euro dalla Lega), sulla scuola calcio (140 bambini che pagano 500,00 euro compresi 100, 00 per il vestiario). Essendo investito del compito da Franco Fedeli in persona chiamai l’attuale responsabile Simone Perotti, al quale spiegai tutto per saperne di più, (Insomma quello che sta facendo in questi giorni Walter Cinciripini).
Ci vedemmo in redazione alle 18 di martedì 11 giugno insieme a Minuti. Cosa stranissima, mentre stavamo parlando, arrivarono telefonate di persone che sapevano dove stava Simone e addirittura qualcuno che scriveva su Facebook dell’incontro in corso come fossimo carbonari che stavano tramando qualcosa di poco lecito. E addirittura: “Nazzareno Perotti vuole prendere lui il settore giovanile”. Roba da matti visto che la mia forza è la trasparenza e che in questa città il gossip anche stupido come in questo caso la fa spesso da padrone.
Dopo l’incontro a vuoto dei sambenedettesi che volevano gestire o cogestire i giovani della società rossoblu, due giorni dopo per l’esattezza mi richiamò il presidente ed io gli ricordai che mi ero impegnato, su sua richiesta, di trovare alternative per il settore giovanile e che sarei andato a Roma per metterlo a conoscenza.
La sua risposta: bene, senza che vieni a Pomezia, parlane con Cinciripini, potresti a questo punto essergli utile. Cosa che feci chiedendo il numero del Direttore Generale con il risultato di cui sopra.
Chiedo scusa se vi ho fatto perdere tempo con un problema magari troppo personale ma sono abituato a fare chiarezza al 100% da sempre. Spero di esserci riuscito.
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Quindi questa chiamata ancora non c é stata???
No. Lei chiamerebbe una persona che le ha negato il suo numero di cellulare. Tra l’altro senza un minimo di motivazione. L’inchiesta sul settore giovanile è già partita e continueremo anche senza Cinciripini.
Io per orgoglio non chiamerei però per sfacciataggine si… parlare a voce chiarisce sempre tutto, poi nel caso si mettesse male può sempre dire che il numero le è stato dato dal presidente.
Secondo me anche a lui è stato dato il mandato di riorganizzare il settore giovanile, oppure si è preso l’impegno di occuparsene lui. Speriamo sia solo un malinteso di comunicazione.
Infatti il settore giovanile deve organizzarlo lui ma io, sollecitato a trovare soluzioni e quindi ad ‘indagare’, vorrei semplicemente fare il mio dovere di giornalista mettendo al corrente gli sportivi di tutti i nomi e i cognomi di chi gestisce la ‘cantera’, quanti soldi entrano, quanti soldi escono, l’organico con i vari compiti e tanto altro. Chi lo sa ci aiuti ma ufficialmente può comunicarlo alla città soltanto il Direttore Generale.
Oh! finalmente…non capisco quale clamore possa fare il fatto che una persona (possa essere un dg, un barista, un dottore o chi esso sia) si rifiuti a dare il suo numero di cellulare ad un’altra persona. Onestamente non vedo quale sia il problema.
Infatti, qual è il problema e tanto meno il clamore? Anche se non credo di essere “un’altra persona” ma il direttore di Riviera Oggi e che non volevo chiamarlo per un mio sfizio personale bensì per dare informazioni utili ai cittadini e sportivi sambenedettesi su un problema molto sentito in questo momento come il settore giovanile della società capofila del basso piceno. Con il consenso di patron Fedeli del quale potevo anche fare a meno ma non mi sembrava giusto non dirlo. Ancor più imbarazzante che non abbia voluto sapere il motivo per cui volevo chiamarlo. “Non do a tutti… Leggi il resto »
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Perché non aveva intenzione di accettare? Lei ha riportato il parere di Perotti N., ossia che il settore giovanile deve appartenere totalmente alla società, ma non ha riportato il perché del no del presidente (immagino sia qualcosa di più esaustivo di un “perché no”), il quale stando a questo articolo l’avrebbe incaricata di trovare un’alternativa. Cosa quest’ultima in aperto contrasto col parere da lei espresso poco prima.
“Cosa quest’ultima in aperto contrasto col parere da lei espresso poco prima”, si spieghi meglio. “Di trovare un’alternativa”? Il senso è “di suggerirgli un’alternativa”.
I motivi del rifiuto credo che il presidente li abbia detti a chi è andato a Pomezia. Magari avrebbe fatto meglio a spiegarlo in una conferenza stampa, a me sicuramente non ha specificato i motivi. Anche perché non mi interessano visto che secondo me il settore giovanile deve essere gestito al 100% dalla società proprietaria. Senza ‘se’ e senza ‘ma’.
Mi spiego meglio. Stando a quanto da lei riportato: – Fedeli F. ha già deciso che rifiuterà l’offerta, prima ancora di ricevere la cordata in quel di Pomezia. – Perotti N. dà ragione al presidente nel non voler accettare la proposta della cordata in quanto, sempre secondo Perotti N., il settore giovanile dev’essere gestito in toto dalla società Sambenedettese calcio. – Fedeli F. incarica Perotti N. di sondare il terreno sambenedettese e di trovare qualche alternativa. Evidentemente il Presidente non la pensa allo stesso modo circa la necessità di gestire per intero il settore giovanile. Dunque, perché ha rifiutato l’offerta?… Leggi il resto »
Certo.
Un pensierino che fedeli ha venduto e noi non lo sappiamo no?? Mi sembra strano che un presidente dia l’incarico di trovare un’alternativa ad un giornalista boh. Poi sicuramente sbaglio io
Diciamo ad un persona seria che conosce alla perfezione l’ambiente sambenedettese.
Non ha venduto. Stia tranquillo.
Egregio Sig. Perotti, chiamarla giornalista proprio non mi viene, lasci la SAMB a chi conosce e capisce di calcio e Lei continui a scrivere quello che può. Tutto ha un prezzo ma non la dignità e quella del popolo SAMBENEDETTESE è troppo elevata perché alcuni che scrivono su internet lo possano capire. Ognuno può vendere la propria,ma lasci quella del nostro popolo. Se parlo posso dimostrare che dico, mai a vanvera
Dimostri. Non mi chiami giornalista ma persona onestà, seria, limpida, trasparente, retta, con una sola parola.
Spero di poter dire le stesse cose di lei ma non mi è possibile visto il suo anonimato.
Questa vicenda sa di aria fritta con olio scadente. Messa a parte la mia insindacabile CERTEZZA che il Giornalista e direttore N. Perotti potrebbe fare e gestire benissimo il settore giovanile della SamB (e non solo) vorrei dire che questa mia CERTEZZA deriva dal fatto che il Giornalista e Direttore N. Perotti ha la SAMB NEL CUORE ! Detto questo io (mi metto dalla parte di F. Fedeli) con la collaborazione di una persona che conosce e capisce non solo di calcio in generale ma del calcio SAMBENEDETTESE e dell’universo rossoblù cittadino con tutti gli annessi e connessi (tifosi, pretendenti… Leggi il resto »
Ho pensato e ripensato a questo articolo e c’è una cosa che proprio non capisco. Perché mai un presidente dovrebbe affidare l’incarico di DG ad una persona, oltretutto del posto, e poi chiedere ad un giornalista di sondare il terreno alla ricerca di un’alternativa alla cordata di imprenditori locali? È come se un sindaco assumesse un vigile e poi desse al fioraio del paese il compito di fare le multe alle auto in doppia fila. Si rende che tutto ciò è parecchio strano?
Sta stravalicando oltre a dire fesserie incredibili con esempi e paragoni improponibili e assurdi. Non è affatto strano per le persone normali.
Se magari preferisce che le spiego meglio tutto diamoci appuntamento in un bar. Non credo che lo possa fare né penso abbia difficoltà a riconoscermi ma ci provo lo stesso. Mi chiami prima al 3886595011.
Ma Stefano Bruni vede le pagliuzze negli occhi degli altri e non vede le trave dentro i suoi occhi ? Ha pubblicato una vecchia foto di Volpicelli che firma la delega al suo procuratore o cose simili e l’ha spacciata come foto che firma il contratto della samb con a dosso un cappellino verde e una felpa invernale. E lo chiama giornalismo? E fare polemica verso un collega riportando pari pari chiacchiere da bar è giornalismo? O deve usare questi mezzi perchè non riesce a scrivere correttamente cinque righe, farina del suo sacco, in un corretto italiano ?