GROTTAMMARE – Il prossimo consiglio comunale che si tiene giovedì 27 giugno i 5 stelle grottammaresi presentano tre interrogazioni su altrettante questioni d’attualità

La prima interrogazione progetto norma 15 (ex Area Traini in zona Valtesino). 

“Questa area lottizzata agli inizi del 2000 – afferma Alessandra Manigrasso – ha visto realizzate alcune palazzine, la chiesa ma tutto il restante terreno è lasciato al suo destino, erbacce e ratti.

Siamo dinanzi a un indecorosa vista  sia per i residenti, che per i fedeli che frequentano la chiesa Madonna della Speranza. La stessa area rappresenta anche un pericolo per i ragazzini che a volte ci si avventurano. Torniamo dunque a sollecitare l’amministrazione comunale affinché intervenga alla risoluzione di questo annoso problema, dal momento  che non ci sono più proroghe da concedere al completamento di opere di urbanizzazione primaria. Si amministri programmando e risolvendo i problemi dei cittadini, oppure, come quando fu realizzata la piazza davanti alla chiesa, si rischia di aprire cantieri soltanto per ricevere consensi elettorali, lasciando quindi i cittadini a marcire nei loro problemi”.

La seconda interrogazione riguarda il decoro urbano.

“Sono state realizzate delle nuove piazze – prosegue la consigliera -. Circa 20 anni è stato  fatto il restyling del lungomare, oggi, con una Grottammare gremita di turisti, nelle pinete registriamo dei vuoti, campeggiano dei tronchi capitozzati e le aiuole. Tutto questo avviene nella terra di vivaisti, i quali si lascerebbero volentieri coinvolgere al fine di tenere la nostra città più curata, con spazi verdi e fruibili.

La cura del verde pubblico e l’avvio di un programma di riqualificazione urbana è un obiettivo che deve coinvolgere i cittadini, ma anche imprese commerciali. Si otterrà così un maggior decoro con una riduzione dei costi a carico del comune.

Ultima interrogazione riguarda la riduzione della Sala dei Gruppi Consiliari.

“Questa notizia sicuramente non vede il nostro favore – conclude la Manigrasso” sia perché va ad incidere sull’agibilità politica dei gruppi di minoranza, sia perché anno dopo anno la disponibilità degli spazi e delle strumentazioni è andata sempre a diminuire.

Basti pensare a quando l’allora sindaco Rossi mise a disposizione dei gruppi consiliari di minoranza locali idonei, arredi, strumentazioni, compresa quella informatica, per svolgere le funzioni istituzionali essenziali al funzionamento dei gruppi stessi; Segno di partecipazione politica a tutto tondo, ormai un lontano ricordo”.