ACQUAVIVA PICENA – “Durante il Consiglio Comunale, il 24 giugno, il Sindaco ha informato tutti i consiglieri che l’Unione non andrà avanti”.

Così, in una nota, gli esponenti di Acquaviva Futura sul mancato rinnovo con Monsampolo e Monteprandone. L’opposizione si scaglia contro l’amministrazione Rosetti: “Come Acquaviva Futura siamo sempre stati contrari ad un ente inutile che in cinque anni non ha portato alcun vantaggio ad Acquaviva e agli acquavivani”.

Nel mirino della minoranza primo cittadino e vice: “Pierpaolo Rosetti e Luca Balletta ci hanno messo cinque anni per capirne l’inutilità, eppure era chiaro fin da subito che non ci sarebbe stato alcun vantaggio per Acquaviva e gli Acquavivani nè in termini di erogazione di migliori servizi nè in termini di risparmi – si legge nella nota –  In questi anni, noi della minoranza, abbiamo sempre dimostrato, con le carte, i maggiori costi sostenuti, mentre l’assenza di servizi era sotto gli occhi di tutti”.

“Il nostro Comune ha sostenuto maggior costi in cambio di nulla (oltre il danno la beffa) – aggiungono da Acquaviva Futura – Non poteva essere altrimenti visto come l’Unione è nata senza uno studio di fattibilità, senza una pianificazione economica e senza progettualità”.

Gli esponenti Sante Infriccioli, Piera Rossi, Marianna Spaccasassi e Beniamino Pignotti  dichiarano: “Come Acquaviva Futura fin dall’inizio (22 dicembre 2014) siamo stati contrari all’Unione, il tempo ha dimostrato che non ci sbagliavamo. Negli ultimi due anni l’Unione si è basata sul solo Ufficio Suap: poteva un solo servizio giustificare l’esistenza di un nuovo Ente? No”.

Ancora nel mirino il primo cittadino: “Rosetti ha ammesso il fallimento della sua politica e delle maggioranze che in questi anni lo hanno sostenuto. Se avesse dato retta a noi, si sarebbe evitato questo spreco di denaro pubblico”.

Acquaviva Futura chiude con un auspicio: “Ora speriamo che il sindaco e il vice chiedano scusa per i soldi buttati al vento, soldi che cittadini con fatica hanno versato nelle casse comunali sottraendoli ai fabbisogni familiari”.