SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Lo scorso ottobre 36 infermieri e 5 medici del pronto soccorso di San Benedetto hanno protocollato a Procura di Ascoli e Ispettorato del Lavoro un esposto che qualche settimana prima, sottoforma di lettera, era stato inviato anche ai vertici dell’Area Vasta,col  direttore Cesare Milani in prima fila.

Il problema denunciato dai 41 operatori è la contemporanea assegnazione degli infermieri a più servizi all’interno del pronto soccorso, una pratica assidua ma che, per chi ha scritto l’esposto, comprometterebbe la continuità assistenziale, esporrebbe a rischi di errori e anche alla possibilità che talvolta le ambulanze rischino di partire in ritardo in caso di emergenza.

Nella pratica il problema consiste nella contemporanea assegnazione degli infermieri che dovrebbero essere ad esclusivo utilizzo del 118 (l’infermiere sull’ambulanza) anche ai servizi di triage e osservazione temporanea del reparto di emergenza al Madonna del Soccorso. Questo succederebbe, dalle informazioni che la nostra redazione ha raccolto, perché il personale sarebbe sottodimensionato con l’assegnazione di un solo infermiere “fisso” per turno per triage e osservazione temporanea e quindi con la necessità di dover far fare la classica “spola” anche ai due infermieri assegnati alle ambulanze che, quando chiamati per un’emergenza, rischierebbero di far partire i soccorsi con ritardo in quanto impegnati altrove. A questo rischio si aggiunge anche quello di commettere errori per lavoratori molto sollecitati e, in pratica, costretti a fare una doppia mansione. In Italia molti ospedali, invece, hanno una squadra di infermieri esclusivamente adibita al 118.

A seguito dell’esposto, a quanto ci risulta, la situazione sarebbe rimasta invariata in questi mesi, nonostante una circolare emessa dagli uffici che vieterebbe agli infermieri di fare il servizio di triage effettivo e che li obbligherebbe al solo e semplice “supporto” dei colleghi. A seguito di quella che possiamo definire una “protesta silenziosa” di infermieri e medici che molto poco spesso hanno la possibilità di parlare pubblicamente dei problemi dell’ospedale, in pronto soccorso, circa un mese fa è arrivato proprio l’Ispettorato del Lavoro che, a quanto ci risulta, ha convocato e interrogato sei infermieri (accompagnati dal loro legale) negli uffici ascolani per vederci chiaro. 

E mentre è in arrivo l’estate col rischio che gli accessi al pronto soccorso sambenedettese (già il secondo delle Marche con circa 40 mila pazienti l’anno) aumentino con il crescere della popolazione, l’Area Vasta ha emesso un’avviso di selezione di ben 50 infermieri i quali potrebbero anche non essere sufficienti a colmare le carenze dei reparti fra Mazzoni e Madonna del Soccorso. In questa situazione, poi, rimangono le difficoltà a reperire medici per il pronto soccorso, in entrambi i nosocomi provinciali. Anche in questo caso l’Asur, a livello regionale, ha indetto un concorso pubblico per dirigenti medici di medicina e chirurgia di accettazione e d’urgenza. Circa una 50ina di medici ha risposto.