SAN BENEDETTO DEL TRONTO  – Roberto De Berardinis fa causa al Comune di San Benedetto e chiede all’Ente 15 mila euro. Il dirigente degli Affari Generali, colpito da tre procedimenti disciplinari nel corso del 2019, ha fatto ricorso alla sezione lavoro del Tribunale di Ascoli chiedendo che venga annullata la sospensione dal lavoro per 60 giorni senza stipendio che gli è stata comminata ufficialmente lo scorso 9 maggio, al termine di un lungo procedimento disciplinare che ha avuto vasta eco sulla stampa, soprattutto per alcune circostanze legate al “caso” .

L’atto che De Berardinis impugna riguarda il caso della presunta falsa timbratura dell’orario d’ufficio risalente allo scorso 18 gennaio, a seguito del quale si è aperto un procedimento interno su segnalazione anonima (del presunto “Corvo”, che sarebbe un consigliere comunale) che ha portato alla sospensione “cautelare” del dirigente, che di fatti non ha percepito il salario e non si è potuto recare al lavoro dal 15 marzo scorso fino a metà maggio. Adesso, nel ricorso, De Berardinis e il suo legale chiedono, oltre all’annullamento della sanzione e al risarcimento per lo stipendio non ricevuto, che il Comune produca tutti gli atti del caso, compresa la lettera di denuncia con l’identità del suo autore.

Tante le polemiche attorno alla vicenda negli scorsi mesi, Corvo a parte, con l’opposizione che più di una volta ha definito la questione una ritorsione legata al caso Picenambiente (clicca qui). De Berardinis, infatti, è l’autore materiale della delibera che lo scorso 15 dicembre il consiglio di San Benedetto ha votato all’unanimità, una delibera che inquadrava la partecipata dei rifiuti come società a controllo pubblico, una qualificazione osteggiata da Picenambiente stessa che infatti ha fatto parallelamente ricorso al Tar, assieme ai suoi soci privati Deco e Econord Spa, per annullare l’atto del consiglio.

La delibera stessa, redatta in applicazione della Legge “Madia”, poi, aveva come conseguenza giuridica virtuale (visto che non è stata mai applicata) l’incompatibilità di Catia Talamonti nel suo doppio ruolo di presidente di Picenambiente e dirigente del Comune. Proprio questa circostanza aveva scatenato ancora una volta l’opposizione (clicca qui) visto che a capo dell’Udp (Ufficio Procedimenti Disciplinari) che ha comminato la sospensione cautelare di De Berardinis a marzo c’era proprio Talamonti

La prima udienza davanti al giudice del Lavoro Andrea Pulini si terrà il 22 ottobre prossimo con De Berardinis che nel frattempo è ancora in attesa di novità sul terzo procedimento avviato contro di lui, sempre dopo denuncia anonima, in cui gli si contesta di aver inviato via mail una relazione sull’udienza al Tar sul caso Picenambiente-controllo pubblico a dei consiglieri che ne avevano fatto richiesta. Fra questi c’era Rosaria Falco, sentita come testimone dalla disciplinare a cui ha risposto di aver semplicemente esercitato il diritto d’accesso agli atti in capo a un consigliere comunale. (clicca qui)

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