
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Tre voci all’unisono per la difesa di un luogo simbolo della città. Si parla, naturalmente, del Ballarin. Umberto Pasquali, Rosaria Falco e Marco Curzi, stamane in comune, hanno detto la loro sul futuro dell’ex stadio, senza risparmiare dure critiche nei confronti delle scelte dell’amministrazione.
Il socialista ed ex rossublu Pasquali difende a spada tratta “il luogo che ha permesso di far conoscere San Benedetto e alimentare il turismo”.
“Il Ballarin è la storia, la vita di San Benedetto dagli anni ‘30 in poi – prosegue il segretario del Pd – Quando negli anni ‘50/’60 eravamo un piccolo borgo marinaro, la sambenedettese era una cosa di famiglia e in quegli spogliatoi, ormai abbattuti, sono passati calciatori, squadre e politici di tutti i livelli. Nel ‘61 è venuta persino la Juventus a fare le finali di coppa Italia. Non si può demolire con una ruspa la storia della città”.
“Eravamo su tutti i giornali e in televisione, hanno cominciato a conoscere San Benedetto e siamo cresciuti turisticamente. Questa amministrazione, avrebbe potuto ristrutturare la tribuna ovest (tribuna coperta) e demolire i tre lati, in modo da dare un campo per allenarsi alla Samb. Invece è rimasto a ovest solo “il muro del pianto” di quella tribuna che ci ha fatto conoscere in tutta Italia. Hanno distrutto tutto per fare cosa?” conclude Pasquali.
Risponde Marco Curzi: “Noi rimproveriamo Piunti perché lui si vuole appropriare di un qualcosa che non trova riscontro da nessuna pare, dicendo che il Ballarin è stato abbandonato per tanti anni. L’idea sua sarebbe un open space, senza aver sentito nemmeno il quartiere. Ci sono dei progetti, uno di quelli era anche l’”Era del verde”, tra l’altro votata da tanti cittadini e portata avanti da chi oggi siede in giunta con lui. Quindi non capisco perché questi progetti non siano stati ripresi”.
“C’è il comitato “Salviamo il Ballarin”, coinvolto per due anni consecutivi da questa amministrazione – continua Curzi – Dopo avergli fatto depositare e protocollare il progetto, non è stata data nemmeno una risposta. Il Ballarin ha una sua storia, sicuramente era un rudere da mettere in sicurezza, ma andava portata avanti una progettazione seria e sana coinvolgendo tutte le parti. Questa amministrazione dimostra la completa incapacità di gestire le situazioni importanti per la città”.
Si aggiunge alla critica la voce di Rosaria Falco: “Il progetto del comitato sarebbe potuta essere una risorsa per eventi e tutto ciò che di bello si può fare in città. Ci sarebbe stata la possibilità di renderlo uno spazio poli funzionale che in determinate ore poteva essere messo a disposizione della squadra cittadina. È un progetto in cui il verde avrebbe coperto tutta la zona. Qualcosa di veramente attrattivo, anche in altre stagioni. Si parla di confronto e ci rimproverano che non ne vogliamo, ma quanti incontri ci vogliono? Fai perdere tempo a chi si è messo a servizio nel creare un progetto lasciato poi senza risposta. Uno che amministra deve dare un suo giudizio e valutare le priorità, avere il coraggio di lasciare qualcuno scontento. Open space vuol dire che la zona resterà una spianata”.
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Ma queste 3 grandi menti perché non spiegano dove prenderebbero i fondi per fare quello che dicono? Hanno tempo da perdere i tre per indire una conferenza stampa, senza veri contenuti, complimenti!
I soldi senza progetto non si trovano…. Questo è il vero problema di San Benedetto! Le città che stanno emergendo nelle Marche non ragionano con i soldi in tasca ma con i progetti e si muovono per finanziarli. Se siamo ancora ancorati all’idea che i progetti si fanno perchè abbiamo i soldi da spendere allora il declino per questa città è inesorabile perchè i tempi sono cambiati, non siamo più negli anni delle “leggi mancia” ma siamo negli anni dell’europrogettazione, negli anni in cui i soldi ci sono ma non vengono spesi perchè non si hanno progetti cantierabili. Sai qual… Leggi il resto »
Sacrosanto
Non é che hanno demolito la storia della città, hanno solo demolito un muro pericolante con una gradinata e con una copertura in ferro arrugginita… prima che tutto venisse giu e magari PRIMA che ci scappasse la tragedia.
Sono il primo a criticare la situazione ballarin, i lavori lenti e la non riapertura della strada, però è fastidioso sentire la gente che parla a vanvera e sa’ solo riempirsi la bocca con la parola BALLARIN.
Sono tutti bravi a criticare poi quando si trovano a comandare non sanno che Santo pregare.
Più che altro hanno tanto tempo a disposizione… Il Ballarin è un vecchio problema, le responsabilità partono dall’amministrazione Perazzoli e credo non finiranno con Piunti. Per sistemare quell’area oltre alle chiacchiere dei perditempo e dei sognatori, servono si progetti, ma progetti finanziati in toto. Le chiacchiere fatte dai tre valgono come le chiacchiere fatte in questi giorno sotto l’ombrellone, ossia meno di zero!
Se è una scusa per Perazzoli, per Gaspari e per Piunti (dulcis in fundo) che non sono riusciti per mancanza di capacità personali a trovare vie di uscita con “progetti finanziati in toto”, si sbaglia alla grande. Mi spieghi a cosa è servita la loro elezione a primo cittadino? A niente e non mi riferisco soltanto al Ballarin. È giunta loro che la fascia tricolore vada sul petto di chi ha dimostrato nel proprio cammino di vita quelle capacità manageriali che per i politici che lei ha nominato sono state zero. Fermo restando che ‘le chiacchiere fatte dai tre’ valgono… Leggi il resto »
Concordo, il mio riferimento non è a discolpa ma bensì “per colpa”. Auspico anche io che la futura amministrazione possa essere più manageriale e meno politica (aggiungo: con zero capacità o quasi). Ma ho paura che questo non succederà mai! In merito alle tre menti geniali, cosa dire… si commentano da soli!
Mai dire mai. Io sono fiducioso per il futuro perché ormai i politici di mestiere hanno talmente tirato la corda fino a romperla. Abbia fiducia.
“Mai più un ‘non politico’ come sindaco” è stata per anni la sentenza di Pasqualino Piunti. Aveva i suoi (non quelli dei cittadini) buoni motivi. Guarda caso proprio la sua elezione sta dimostrando definitivamente che è vero esattamente il contrario. Tutti i nodi vengono al pettine.
Parole Sante! Ma secondo lei i cittadini auspicano davvero questo o vogliono semplicemente chi li illuda di farli sentire privilegiati con le solite promesse clientelari?
Magari stavolta capiscono qual è il loro vero bene