SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Tre i punti all’ordine del giorno che, rimasti in sospeso nel consiglio comunale dello scorso 15 giugno, sono stati affrontati dall’assise riunita nel pomeriggio del 18 giugno.

In particolare, si tratta di tre mozioni: la prima sull’ospedale che, firmata da Rosaria Falco, chiede il ripristino di alcuni servizi al Madonna del Soccorso e l’indicazione di San Benedetto che vuole il nuovo ospedale sulla costa e non a Pagliare.

In secondo luogo, nella mozione firmata da Pasqualino Marzonetti, si chiede a Sindaco e Giunta di impegnarsi a promuovere un progetto di fattibilità per l’apertura di un cimitero per gli animali d’affezione.

La terza mozione riguarda la richiesta di Marco Curzi affinché venga affrontato il problema della disoccupazione nel Piceno.

Si riprende dalla votazione sul punto 14 dell’ordine del giorno, che passa con 21 voti favorevoli.

Si passa immediatamente alla mozione urgente sulla sanità, letta per intero dalla prima firmataria Rosaria Falco, nella quale quest’ultima spiega i motivi delle richieste  previste dalla mozione (articolo QUI ). Fra la richieste, come noto c’è anche quella di costruire il nuovo ospedale sulla costa. Il documento è stato redatto dal comitato Salviamo il Madonna del Soccorso di cui Falco è promotrice assieme agli altri consiglieri Giorgio De Vecchis (che per primo ha spinto per il diritto di San Benedetto ad avere un ospedale di Primo Livello nel suo territorio) e Marco Curzi.

In particolare, la consigliera pone l’accento su come il Madonna del Soccorso abbia subito un processo di ridimensionamento con il decreto del 2012, a partire dal quale molti servizi e reparti sono stati trasferiti ad Ascoli.

“Negli ultimi anni – prosegue Falco – sono stati usati termini equivoci ed ambigui, che danno la misura dell’approssimazione e dell’assenza di chiarezza sul futuro dell’ospedale del territorio, facendo venir meno la fiducia dei cittadini e la residua credibilità delle istituzioni”.

“Il Presidente della Regione già quasi un anno fa parlava di Presidio, “che lavori nel campo della salute e dia risposte qualificate a quelle urgenze dei codici bianchi e verdi”, lasciando all’ospedale unico le altre” legge Falco.

In questo modo, dal momento che solo un ospedale, per legge, può esercitare attività di pronto soccorso, il Madonna del Soccorso si ridurrebbe a un poliambulatorio. “Ci si chiede come potrà il nuovo ospedale, da solo, ad assorbire tutti gli accessi in un’unica struttura, quale sarebbe la situazione di stress operativo del servizio in caso di gravi incidenti o emergenze su ampia scala, e quali le conseguenze sull’efficienza di tale fondamentale, vitale servizio sanitario”.

Falco si sofferma poi sul calo di efficienza del Madonna del Soccorso, misurato tramite l’indice Drg (Raggruppamento Omogeneo di Diagnosi) che indica il valore economico delle prestazioni effettuate. In particolare, tra il 2005 e il 2015, tale indice al Madonna del Soccorso avrebbe registrato un calo di oltre il 27%, arrivando a un basso livello tecnologico e scarsa specializzazione, tipici di un ospedale di base.

Dopo gli interventi a favore della mozione di De Vecchis, Mandrelli, Capriotti, Gabrielli, Di Francesco Balloni e Pellei e a seguito della richiesta di firmare la mozione da parte di Marzonetti, il sindaco Piunti replica, ringraziando innanzitutto la commissione sanità, il comitato dei sindaci, i comitati di quartiere e il comitato “Salviamo il Madonna del Soccorso”: “Si sta per scrivere una pagina storica per San Benedetto, abbiamo ora uno strumento perché la regione cambi questo stato di cose. Si parla di ospedale unico da oltre 15 anni e l’ho sempre definito una foglia di fico. Dopo tutti questi anni avevo ragione. Non partecipo alla fiera delle soluzioni ma alla logica di un territorio che chiede che la sanità sambenedettese smetta di essere svenduta”.

“Potevo fare una protesta fine a se stessa – continua Piunti – Ma ho voluto seguire un percorso di condivisione con i cittadini della mia città e del territorio. Oggi arriviamo con un prodotto inattaccabile ed eccezionale. Chi mi chiede di farmi carico in Regione di questo compito può stare tranquillo. Il risultato è stato possibile grazie all’intervento dei cittadini”.

Falco esprime soddisfazione e si aggiunge ai ringraziamenti verso i fautori della mozione: “Voglio vedere da domani dei fatti concreti. È una lotta apartitica per il territorio e non dobbiamo far altro che appellarci alla legge”.

Si procede quindi con la votazione: la mozione urgente sulla sanità viene approvata dal consiglio all’unanimità.

A prendere parola il consigliere Marzonetti che ritira la mozione sull’istituzione del cimitero per gli animali d’affezione in quanto esiste una legge regionale.

Sull’ultimo punto relativo al problema dell’occupazione nel Piceno, Del Zompo chiede un rinvio della questione in commissione.