SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Siamo contenti dell’esito del ricorso al TAR del Lazio che il Comune di San Benedetto del Tronto ha presentato lo scorso anno accogliendo quanto suggerito dal nostro avvocato. La sentenza, che effettivamente possiamo definire storica, non chiude definitivamente i giochi a nostro favore, ma pone degli enormi ostacoli alla realizzazione dell’impianto, ponendo al primo posto la sicurezza dei cittadini, mettendo in primo piano finalmente il principio di precauzione”. A parlare è l’associazione Ambiente e Salute nel Piceno.

“Questo fondamentale elemento è un principio cardine nelle procedure in ambito Europeo, ma che viene eluso dai funzionari Ministeriali e da quelli Regionali nell’esaminare la valutazione di impatto ambientale redatta da Gas Plus. A tal proposito ci è sembrato davvero imbarazzante, dopo gli atti regionali contro il progetto, vedere nel ricorso al TAR Lazio la Regione Marche schierarsi al fianco di Gas Plus contro i cittadini sambenedettesi”.

“In ogni caso ora dobbiamo pensare a chiudere la questione stoccaggio in modo definitivo. Riteniamo quindi importante che il Consiglio Comunale di San Benedetto del Tronto torni a pronunciarsi all’unanimità in modo trasversale chiedendo, in base a tutta la documentazione fornita in questi anni e a quanto sentenziato dal TAR del Lazio, che:

il Ministro dell’Ambiente si metta in autotutela revisionando la procedura di VIA e rigettando il progetto;

il Ministro dello sviluppo economico chiuda negativamente in modo definitivo tutto il procedimento;

il sito di San Benedetto del Tronto venga depennato dalla lista dei siti convertibili a stoccaggio di qualunque tipo;

i vecchi pozzi siano tombati e le aree interessate siano bonificate e restituite ai legittimi proprietari.

Sarà nostra cura, la settimana entrante, contattare i capigruppo per proporre loro l’iniziativa.

Chiederemo di adottare un’ analoga iniziativa anche ai Comuni di Monteprandone, Colonnella e Martinsicuro, in quanto coinvolti nella procedura, ma anche agli altri Comuni del circondario in quanto l’aumento del pericolo sismico prospettato dai giudici del TAR amplia l’area del territorio interessata dai pericoli del progetto di stoccaggio. Con questa nuova e importante azione chiederemo di incontrare i ministri competenti per sottoporre alla loro attenzione la nostra istanza. Come sempre il nostro compito è quello di unire le forze per il rispetto dei diritti di tutti noi”.