
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Soltanto cinque giorni fa avevamo dato notizia di un’inchiesta in corso nell’Ascolano. CLICCA QUI
Ci riferiamo alle indagini della polizia giudiziaria della Guardia di Finanza inerenti allo smaltimento macerie del terremoto del 2016 nel territorio provinciale.
I finanzieri avevano perquisito e iscritto al registro degli indagati per le ipotesi di reato di corruzione e rivelazione di segreti d’ufficio un funzionario della Regione Marche. Furono sequestrati materiale informatico e documenti.
Altre perquisizioni furono effettuate nella provincia di Ascoli dalle Fiamme Gialle ad altri soggetti impegnati nella gestione delle macerie.
Oggi, 12 giugno, la notizia di due fermi compiuti dalla Guardia di Finanza di San Benedetto: in caserma un funzionario della Regione e un imprenditore accusati di corruzione e rivelazione di segreti d’ufficio. Contestato dagli inquirenti, e dalla Procura, una sorta di “asservimento”. CLICCA QUI PER ALTRI DETTAGLI
L’assessore regionale Marche alla Protezione civile Angelo Sciapichetti aveva dichiarato, riguardo l’inchiesta, di “avere fiducia nella magistratura”. CLICCA QUI
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Quindi l’interrogazione presentata, quasi un anno fa, in consiglio comunale di San Benedetto del Tronto da parte di un consigliere di minoranza, era per così dire opportuna, in quanto il dovere di un consigliere, che svolge giustamente il suo ruolo, è quello di verificare, seppure con il dovuto tatto e discrezione, ciò che accade nel territorio di sua competenza. Se ci deve essere una sorta di “asservimento” da parte di un amministratore o di un dirigente pubblico, questo dovrebbe essere sempre e solo nei riguardi dei cittadini. Si chiama “bene comune” ma, ahinoi, è un principio che ancora troppo spesso… Leggi il resto »