SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Ad ottobre 2018 la Riviera visse ore di apprensione per il destino di una ragazza che non era tornata a casa dopo essere stata al lavoro a Porto d’Ascoli. Erano scattate immediatamente le ricerche da parte delle Forze dell’Ordine e la giovane venne ritrovata, diverse ore dopo, in un campo agricolo: ferita gravemente, si era gettata dal ponte della Sopraelevata.

Immediatamente soccorsa dai sanitari del 118, fu trasportata al Torrette di Ancona per ulteriori cure mediche e accertamenti. La ragazza, rimasta molte ore isolata in una zona priva peraltro di illuminazione, riportò fratture multiple con interessamento della colonna vertebrale che la costrinsero ad una lunga degenza ospedaliera con conseguente riabilitazione tuttora in atto.

Dopo il ritrovamento partirono le indagini per capire il perché di quel gesto. Dopo quasi un anno, agenti del Commissariato di San Benedetto nella mattinata dell’11 giugno hanno arrestato un 39enne di origini albanesi, pregiudicato e residente nel Piceno, ritenuto responsabile dei reati di “atti persecutori aggravati, violenza privata, lesioni  pluriaggravate commessi nel corso degli ultimi anni ai danni della giovane” a quanto riportato dalla Questura di Ascoli. Il provvedimento restrittivo è stato emesso dal Gip presso il Tribunale di Ascoli Piceno, su richiesta del Procuratore dopo l’inchiesta della Polizia.

Sono stati svolti con cura e attenzione gli accertamenti, eseguiti dai poliziotti del Commissariato sambenedettese, per capire le ragioni del tentato suicidio e per far luce sui retroscena della sciagura e anche per rassicurare la vittima, ancora  terrorizzata, e farla sentire protetta.

“Il gesto della ragazza fu frutto di una disperazione generata da anni di vessazioni e violenze poste in essere dall’arrestato nel corso di una lunga e turbolenta relazione sentimentale – si legge nel comunicato ufficiale diramato dalla Questura ascolana –  Un contesto inquietante caratterizzato da violenze fisiche e psicologiche inflitte dallo straniero il quale, incurante delle conseguenze, asserviva al suo volere la giovane donna provocandone, tra l’altro, il progressivo distacco da parenti ed amici.

“Il burrascoso rapporto, durante il quale la vittima ricorreva più volte alle cure del Pronto soccorso senza riferire la reale causa delle lesioni riscontrate, degenerava ad ottobre 2018 quando la vittima, esasperata dalle continue gravi minacce rivolte anche ai suoi familiari e dallo morbosa gelosia del fermato, convinta di poter porre rimedio alla situazione solo con un gesto estremo, si lanciò dal ponte della sopraelevata del quartiere Ragnola di Porto D’Ascoli” si legge nella nota diramata dalla Questura di Ascoli.

L’arrestato, rintracciato, è stato condotto nella Circondariale di Marino del Tronto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.