SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Se mi negano gli atti del procedimento a De Berardinis viene vanificata al funzione che ha un consigliere comunale: ovvero quella di controllare l’operato dell’amministrazione e quello degli uffici”. Letteralmente imbestialita la consigliera di opposizione Rosaria Falco, a cui in queste ore è stato negato l’accesso agli atti del procedimento contro Roberto De Berardinis, il dirigente comunale al centro di un caso che ha fatto molto rumore nelle stanze di Viale De Gasperi con l’avocato colpito da ben tre inchieste disciplinari negli ultimi mesi. (clicca qui).

Denunciato due volte anonimamente (ma da quello che è trapelato dagli atti sembra ci sia dietro il “Corvo” un consigliere ndr) De Berardinis se l’è “cavata” finora con una sospensione di 60 giorni ma c’è ancora un ultimo procedimento contro di lui. Rosaria Falco ha chiesto di accedere agli incartamenti di questo ma gli sono stati negati.

Rosaria Falco, assieme ai consiglieri Marco Curzi, Tonino Capriotti, Giorgio De Vecchis e Flavia Mandrelli, aveva chiesto ad aprile di accedere alle memorie difensive di De Berardins ma il comune aveva risposto no adducendo, come motivo, il rispetto della privacy dello stesso De Berardinis.

Ma la Falco ha diritto ad avere documenti di un procedimento disciplinare? “Ci sono alcune sentenze in cui si nega questo accesso” confessa Falco “e il motivo” spiega “è proprio la tutela alla riservatezza della persona sotto procedimento. Ma io ho una Pec ufficiale del legale di De Berardinis (l’avvocato Christian Lucidi ndr) che mi dà l’autorizzazione, anche a nome del suo assistito, ad avere tutto l’incartamento. Non è accettabile tutto questo, io da consigliera devo poter vigilare su quello che succede in questo Comune, lo dice la legge”.

Caso De Berardinis, Rosaria Falco chiede accesso agli atti ma glieli negano