SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il comitato “Salviamo il Madonna del Soccorso” sta stilando una mozione che verrà presentata in consiglio comunale a San Benedetto il prossimo 15 giugno, quando l’assise si riunirà per votare il bilancio consuntivo.

A presentarla tecnicamente saranno i consiglieri Marco Curzi, Giorgio De Vecchis e Rosaria Falco che hanno aderito, dalla prima ora, al comitato presieduto da Nicola Baiocchi, che ha richiamato molte persone negli incontri messi in piedi in questi mesi: dalla presentazione in Comune passando per il convegno all’Hotel Calabresi fino al recente incontro di Grottammare. In questo senso una delegazione incontrerà il sindaco Piunti domani affinché si faccia promotore dell’atto, anche con gli altri comuni del territorio.

“Esprimiamo viva soddisfazione per il favore dimostrato nei confronti della nostra proposta, avanzata ai presidenti di quartiere ed all’Amministrazione, di preparare e votare una mozione che prendesse atto della situazione reale e delle istanze del territorio servito dal nostro nosocomio, sollecitando anche gli altri comuni dell’ambito 21 e, riteniamo, i limitrofi comuni abbruzzesi, affinché votino analoghe mozioni” scrive in una nota il Comitato.

La mozione, come documento, dovrebbe chiede innanzitutto il ripristino dei servizi che l’ospedale di San Benedetto ha perso negli anni, pone l’accento sul diritto di legge a un ospedale di primo livello sulla costa e ventila anche la possibilità di azioni legali per la situazione attuale della Sanità Picena.

“Tali documenti ufficiali, quali espressioni della volontà degli organi istituzionali espressioni del territorio, saranno strumenti e mezzi potenti per veicolare in Regione le istanze di equità e legalità dei cittadini in materia di diritto alla salute ed alle cure garantite dalla legge. Il comitato annuncia nel contempo di aver provveduto alla stesura della mozione da votare nel prossimo consiglio comunale del 15 giugno, e che la stessa verrà presentata al sindaco in occasione di un incontro prossimo, affinché lo stesso se ne renda latore e propulsore presso gli altri Enti comunali”.