SAN BENEDETTO DEL TRONTO  – “Come mai non si trovano medici per il Pronto Soccorso? E nemmeno infermieri che ci vadano spontaneamente? Perché i carichi di lavoro di notte sono uguali al giorno, per cui si lavora tanto di giorno quanto di notte, salvo che per i festivi dove si lavora molto di più. Perché gli afflussi  del periodo invernale si sono parificati a quelli estivi con l’aggravante che d’estate la popolazione è 5 volte di più ma in servizio al pronto soccorso ci rimane lo stesso personale di sempre. Mentre in un reparto i posti letto sono limitati e precisi, in pronto soccorso le porte sono sempre aperte 24 h su 24 e senza limiti di utenza”.

A parlare è Benito Rossi di Orgoglio Civico che denuncia la difficoltà a trovare medici che vogliano lavorare in pronto Soccorso (“a parità di stipendio secondo voi dove preferiscono lavorare?” scrive) . “Ma nonostante tutto l’utenza si rivolge al pronto soccorso perché si ottengono diagnosi in tempi ristretti ed a costo zero” continua Rossi che fa un paragone: “In Abruzzo tutte le visite di pronto soccorso sono sottoposte ad un ticket di circa 25 euro mentre nell’Area Vasta 5 no. Il pronto soccorso di San Benedetto sfiora i 40 mila accessi con picchi di iperafflussi e di maggiori urgenze spesso ai limiti umani di gestione. Qualcuno ci pone rimedio gestionale? In paragone il pronto soccorso di Pescara si attesta con 110 mila accessi dove per capirne le condizioni basterebbe andarci a lavorare”.

“Un paziente che, esegue esami in regime ordinario o d’urgenza, prescritti dal medico di famiglia, si sottopone al  pagamento del ticket e spesso ottenendo la prestazione a gran fatica” continua. “Devono lavorare in pronto soccorso i medici più bravi e più esperti, e vale la stessa cosa per gli infermieri, ma vanno messi nelle condizioni di lavorare serenamente e soprattutto non umiliati dal primo dirigente che mai ha lavorato a tempo pieno in un pronto soccorso. Ma secondo voi perché i medici di pronto soccorso arrivano a licenziarsi? O gli infermieri vogliono andare via? Ma chi dirige si fa una domanda e soprattutto una risposta? Tantissimo rischio clinico e nessun riconoscimento, questo aspetta a chi lavora in pronto soccorso. Tutti i problemi che cadono sulla testa dei pazienti, del medici, degli infermieri, dei medici radiologi, dei tecnici radiologi, dei consulenti, degli Oss, dei medici del 118, rimangono a loro stessi. Cari dirigenti asur uscite dalle vostre stanze e corciatevi le maniche per trovare soluzioni per i pazienti e per chi presta servizio nei pronto soccorsi”.