SAN BENEDETTO DEL TRONTO – All’indomani della denuncia di Bruno Gabrielli, piuttosto grave, su presunte pressioni risalenti al 2017 del sindaco Piunti e del suo braccio destro, il capo di gabinetto Luigi Cava, sul dirigente pubblico Roberto De Berardinis nella compilazione della delibera consiliare che portò alla “cacciata” dello stesso Gabrielli dal presidente del consiglio, prende posizione Rosaria Falco.

Lo fa con una sorta di “confessione” sul filo di un passato e un presente che la accomuna a Gabrielli stesso: entrambi in maggioranza fino a pochi mesi fa ne sono usciti fra polemiche e accuse e ora, assieme a Marco Curzi, si sono messi “in proprio”, nel Gruppo Misto e apertamente all’opposizione.

“Sia io che Marco Curzi ci sentiamo di esprimere solidarietà a Gabrielli” ci dice Falco “se quelle accuse fossero vere passerebbe l’immagine di un’Amministrazione in cui vige tutto tranne che la trasparenza e in cui si va avanti a suon di accerchiamenti e riunioni segrete”. Sulla denuncia di Gabrielli poi l’avvocato continua: “Quelli che avrebbe descritto De Berardinis nella sua relazione non sono reati ma se fosse vero sarebbe una cosa squallida” prosegue Falco che ne ha anche per il sindaco che ieri, dopo le accuse, a risposto con un semplice “non ricordo”. “Lui è il sindaco come fa a non essere consapevole di quello che accade?” si chiede la consigliera.

A Falco chiediamo anche perché, nel 2017, votò però per la sfiducia di Gabrielli. “All’epoca non lo conoscevo e in maggioranza me lo dipingevano come un personaggio che creava problemi e qualche assessore, ricordo bene, non era particolarmente contento del suo operato.  Oggi penso che il motivo forse era che Bruno (Gabrielli ndr) controllasse per filo e per segno ogni delibera che poi sarebbe finita in consiglio, era personaggio scomodo”.

 

Gabrielli denuncia presunte pressioni del sindaco Piunti e di Luigi Cava sugli uffici all’epoca della sua “cacciata”