SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Bruno Gabrielli denuncia presunte pressioni del Sindaco Piunti e del suo capo di gabinetto Luigi Cava, che sarebbero state esercitate sul dirigente pubblico Roberto De Berardinis, all’epoca della “cacciata” dello stesso Gabrielli da presidente del consiglio, avvenuta a primavera del 2017.

Il consigliere comunale, da qualche mese passato all’opposizione dopo una frattura mai sanata con la maggioranza proprio a causa della sua uscita di scena (per la quale ha pubblicamente accusato Piunti e Cava in consiglio comunale ndr)  indice una conferenza stampa per tornare su una vicenda vecchia ormai di due anni: proprio quella della sua revoca da presidente del consiglio, avvenuta con l’assenso, espresso in consiglio tramite voto segreto, di 19 consiglieri comunali il 29 aprile del 2017 dopo una mozione di sfiducia firmata invece da 21 consiglieri il 17 marzo precedente. (clicca qui per ripercorrere la vicenda di Gabrielli risalente al 2017).

“Il 15 maggio (2019 ndr) ho scritto una lettera a Roberto De Berardinis” dice Gabrielli ” perché come consigliere e come uomo sono alla ricerca della verità su quanto successe all’epoca della mia revoca”. In particolare Gabrielli ha chiesto e ottenuto da De Berardinis una relazione dettagliata su come andarono le cose quando il dirigente degli Affari Generali del Comune compilò la delibera tecnica per la revoca del presidente del consiglio. Sottolineiamo che si tratta di una ricostruzione dei fatti personale del dirigente pubblico di cui Gabrielli legge alcuni estratti alla stampa. Un documento però scottante se le dichiarazioni in esso contenute dovessero essere vere.

“Il 20 aprile del 2017 i capigruppo in consiglio esaminarono, nel corso di una commissione, i contenuti della bozza di delibera di revoca nei miei confronti” ricostruisce Gabrielli “ma alcuni contenuti furono cambiati quando questa delibera fu messa all’ordine del giorno del consiglio comunale”. A questo punto il consigliere legge i passaggi della relazione in cui De Berardinis dà la sua versione dei fatti: “Il dirigente scrive che sia Luigi Cava che Pasqualino Piunti gli hanno chiesto di inserire in quella delibera ulteriori argomentazioni a supporto della mia revoca. De Berardinis” continua Gabrielli “dice nella relazione di aver ceduto alle richieste del sindaco per timore reverenziale e perché in ogni caso inserire ulteriori argomentazioni su una bozza di delibera non ancora depositata era legittimo. Ma dice anche che, a suo avviso, quelle argomentazioni non erano necessarie ma di carattere prettamente politico”.

“Non stiamo parlando di nulla di illegale se le cose fossero andate così” precisa Gabrielli “ma questa cosa fa pensare a una grave ingerenza della sfera politica su quella amministrativa” chiosa l’ex presidente che continua: “Se questo è il modus usato da Cava e Piunti potrebbe essere stato usato in altre circostanze, spero di no ma non mi sento di poterlo escludere”. Poi una domanda legittima: perché tornare su questa storia a due anni di distanza? Gabrielli risponde: “L’ho anche scritto a De Berardinis nella mia recente lettera con cui gli chiedevo questa relazione. All’epoca ero amareggiato dal comportamento di De Berardinis mentre ora, alla luce di quello che sta succedendo proprio al dirigente (colpito da due procedimenti disciplinari su denuncia, pare, di un membro della maggioranza Piunti ndr) ho pensato che potessi rivolgermi a lui con più chiarezza”.