SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Claudio Benigni non si arrende. L’esponente del Pd, infatti, dal 1° maggio, ha iniziato una raccolta firme per risolvere un problema che riguarda moltissimi abitanti della zona sud della città.

Da tempo, infatti, è scattato l’allarme per le possibili contaminazioni, appurate dall’Arpam, dell’acqua proveniente dai pozzi in zona Sentina e Fosso dei Galli. Proprio da una falda nella zona di Fosso dei Galli, a causa della crisi idrica degli ultimi anni, proverrebbe parte dell’acqua che scorre nei rubinetti delle abitazioni di Porto d’Ascoli, in ogni caso immessa in rete dopo un processo di potabilizzazione. Ad ammetterlo il Consorzio Idrico Piceno in una riunione con il Comune di San Benedetto dello scorso 10 maggio.

A prendere a cuore il problema, primo fra tutti, Claudio Benigni il quale, grazie all’appoggio dei cittadini, sta proseguendo la sua battaglia affinché nelle case torni a scorrere acqua pura.

“Abbiamo iniziato la raccolta firme il 1° maggio, raggiungendone 800 e, nei giorni successivi, abbiamo superato le mille unità. La petizione sta riscuotendo un forte successo, perché è un problema che i cittadini stanno soffrendo da anni. Il 19 replichiamo e ci saranno nuovi banchetti in Piazza Salvo D’Acquisto e davanti alla Parrocchia Cristo Re” spiega Benigni.

“Risultati apprezzabili non se ne vedono – prosegue il segretario del Pd di Porto d’Ascoli – Dopo un periodo di silenzio, ci sono state reazioni da parte del presidente Alati e dall’avvocato della Ciip che stanno cercando di minimizzare il problema, dando la colpa alle autoclavi sporche. Il problema è reale e va avanti da diversi anni e si acuirà nel periodo estivo, quando la popolazione quadruplica. La petizione deve proseguire perché tornare a bere la buonissima acqua dei Sibillini è un diritto di tutti noi cittadini

Sulle possibili soluzioni al problema, prosegue Benigni: “A breve sarà inaugurato un impianto di captazione a Castel Trosino e spero che quest’acqua possa essere dirottata sulla costa. Non stiamo fomentando la popolazione, vorremo solo che quell’acqua dal sapore disgustoso e dall’odore sgradevole non esca più dai rubinetti di casa e per fare questo serviranno nuove fonti alternative di acqua sorgiva che, al momento, non conosciamo”.