SAN BENEDETTO DEL TRONTO – 5 novembre 2017, Vicenza-Samb si è appena conclusa. I circa 500 tifosi rossoblu giunti in Veneto per assistere alla gara ripartono dallo stadio Menti ma dopo pochi metri il flusso dei mezzi viene interrotto dal lancio di fiaccole e forse altri oggetti di un gruppo di tifosi vicentini. I sambenedettesi scendono dalle loro vetture. Per evitare contatti tra le due tifoserie interviene il Reparto Mobile di Padova con nove agenti sistemati all’interno di un pulmino (più l’autista, che però non scese). Sono le ore 16.40.

Alla fine resta a terra il tifoso rossoblu Luca Fanesi, 44 anni al momento dei fatti, con fratture alla scatola cranica e contusioni. Verrà ricoverato all’ospedale di Vicenza in stato di coma. Alle 17:21 Riviera Oggi, presente a Vicenza, pubblica un primo lancio di quanto avvenuto, parlando di “tifoso rossoblu ferito alla testa” e portato al Pronto Soccorso, secondo alcuni tifosi, a causa di un colpo di manganello. L’Ansa Veneto in serata invece parla di ferite riportate da una caduta accidentale sul marciapiede. Le due versioni di quelle prime ore resteranno tali e condurranno quindi all’apertura di un processo e il cosiddetto “caso Fanesi” diventerà argomento di approfondimento anche di giornali nazionali.

Riviera Oggi può diffondere adesso le testimonianze di alcuni tifosi che hanno assistito a quanto accaduto, grazie alle memorie difensive raccolte dall’avvocato Fabio Anselmo di Ferrara (lo stesso che ha difeso la famiglia Cucchi nel famoso caso). In attesa del processo la cui prima udienza si terrà il 12 luglio.

La scena è questa: il furgoncino della polizia accosta affianco al marciapiede, gli agenti scendono e intanto in tifosi della Samb tornano di corsa verso i pulmini. Qui vi è l’incontro tra agenti e tifosi.

“In quel momento vedo la polizia (massimo 4 5 poliziotti) che si posiziona sul marciapiede. Vedo i poliziotti che si posizionano dietro un gruppetto di tifosi che stanno correndo (posso dire che si trattava di un gruppetto compreso tra i 3 ed i 5 tifosi che stavano correndo sul marciapiede). Il poliziotto che stava in posizione più esterna, verso la ringhiera, colpisce da dietro un tifoso con il manganello colpendolo al lato destro della nuca poco sopra l’orecchio destro. Il tifoso a quel punto cade a peso morto con la faccia a terra. Il tifoso non si è più mosso e posso dire che è rimasto pancia a terra (…). Dopo il primo colpo che ho descritto il tifoso (che è sicuramente Luca Fanesi) riceve altri colpi. Posso dire di essere sicuro di aver visto un altro colpo dato al lato destro del Fanesi sempre con il manganello. Non sono in grado di dire se il colpo sia stato dato dallo stesso poliziotto che lo aveva già colpito, ma mi pare di no. La scena era molto confusa (…)”

“Posso dire che l’atteggiamento di tutti i poliziotti che ho indicato era aggressivo nei confronti del Fanesi. Subito dopo i poliziotti hanno fatto come un balzo all’indietro forse perché qualcuno aveva loro detto ‘cosa avete fatto’. (…) Durante l’aggressione il Fanesi è sempre rimasto a pancia sotto solo successivamente è stato girato da un altro tifoso della Sambenedettese. Per quello che ho potuto vedere quando l’hanno girato il Fanesi perdeva sangue dalla bocca e dall’orecchio. Il poliziotto che ha colpito Fanesi lo ricordo alto e piazzato”.