SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Lunedì 13 maggio il dirigente degli Affari Generali del Comune di San Benedetto, l’avvocato Roberto De Berardinis, tornerà operativo al suo posto di lavoro. Questa è una notizia. L’altra è che quest’oggi l’Ufficio Procedimenti Disciplinari (Udp) del Comune ha irrogato una sanzione di 60 giorni di sospensione al dirigente per assenza ingiustificata dal servizio.

Parliamo della prima delazione “anonima” subita da De Berardins che, per chi lo ha denunciato, e sembrerebbe un consigliere comunale di maggioranza da alcuni particolari riportati dagli atti, non si trovava al suo posto di lavoro  lo scorso 18 gennaio quando però il dirigente era al Tribunale di Ascoli a una causa di lavoro intentata per mobbing contro il Comune che era presente in aula con il suo ufficio legale.

Il dirigente dunque ha già scontato in gran parte la sanzione che gli ha comminato l’Udp visto che si trova a casa e senza stipendio, sospeso cautelarmente, dallo scorso 13 marzo.

La vicenda però è lontana dall’essere conclusa visto che da una parte su De Berardinis pende un secondo procedimento disciplinare, avviato pure questo dopo denuncia anonima, mentre dall’altra la vicenda potrebbe far nascere ulteriori conseguenze, in primis da un punto di vista giudiziario con il dirigente che potrebbe impugnare tutti gli atti e chiedere i danni.

Ma altre conseguenze potrebbero nascere da un punto di vista politico amministrativo con gran parte dell’opposizione che in questi mesi ha urlato alla natura ritorsiva del procedimento contro l’avvocato che a dicembre compilò tecnicamente la delibera che sanciva il controllo pubblico di Picenambiente. In questa diffida contro Piunti del 18 marzo scorso e in un successivo comunicato stampa (clicca qui) sei consiglieri d’opposizione (Rosaria Falco, Marco Curzi, Flavia Mandrelli, Andrea Sanguigni, Tonino Capriotti e Giorgio De Vecchis) ritenevano quello che è successo al dirigente strettamente legato alla vicenda-Picenambiente.