SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Riunite le Commissioni Lavori Pubblici e Sport per decidere sul futuro del Riviera delle Palme.

Lo scorso 23 marzo, il consigliere di opposizione Bruno Gabrielli, in sede di consiglio comunale, aveva sollevato il problema dell’assenza di un bando pubblico per l’affidamento dello stadio.

Il 30 aprile, poi, la dirigente comunale Catia Talamonti ha apposto la propria firma su una determina per la concessione della struttura di Viale dello Sport previo espletamento di tale bando pubblico.

Nel pomeriggio del 6 maggio, al Comune di San Benedetto, a spiegare lo stato di avanzamento della gara per la gestione dello stadio è proprio la dirigente: “Il bando di gara è pronto, è stato inviato alla Centrale Unica di Committenza ed è in corso di revisione”.

Talamonti prosegue, spiegando il motivo per cui è stata necessaria la proroga dell’affidamento alla società calcistica della città: “Nelle more dell’espletamento della procedura di gara, l’affidamento diretto della struttura alla Sambenedettese calcio, già titolare della convenzione, è stato prorogato innanzitutto per una questione economica: il Comune avrebbe dovuto stanziare 50 mila euro e ciò avrebbe causato uno squilibrio del piano economico finanziario. Inoltre, è stato necessario l’affidamento diretto perché l’alternativa sarebbe stata l’internalizzazione del servizio, ma la gestione sarebbe stata difficoltosa per l’assenza di un apparato organizzativo”.

Dure critiche arrivano dall’opposizione, in particolare da Bruno Gabrielli, Rosaria Falco e Giorgio De Vecchis, i quali chiedono spiegazioni sul motivo che ha portato l’amministrazione a restare in un regime di prorogatio dal 2017.

“Rilevo una responsabilità politica, oltre che burocratica – chiosa Gabrielli – È un percorso che doveva essere avviato molto prima. Non abbiamo ottemperato a una normativa di legge per 50 mila euro. Se un’amministrazione trova 300 mila euro per i seggiolini, come fa a non trovarne 50 mila e portare il piano finanziario in parità?”

“Il bene della Sambenedettese deve coincidere con il bene di San Benedetto – insiste Gabrielli – I presidenti gestiscono per lucro, mentre gli amministratori dovrebbero fare il bene della città”.

Alle polemiche, poi, è l’assessore Tassotti a rispondere, ammettendo l’errore dell’amministrazione nella gestione della questione. Quest’ultimo, poi, a difesa sua e della giunta aggiunge: “È ovvio che l’affidamento può essere fatto solo alla Sambenedettese calcio. Dubito che troveremo qualcun’altro disposto a gestirlo”.

“I concerti o gli eventi – continua Tassotti – non portano introiti, se non con un privato o un’agenzia disposti ad investirci”.