Molto angustiato mi appresto a leggere alcuni commenti avversi ed ostili tramite varie testate giornalistiche della Riviera, in cui si contesta l’impegno economico preso dal comune. Nel contempo trovo triste e ridicolo che un ragazzo di appena 20 anni come me debba dare lezioni di politiche del turismo a chi, avendo vissuto a San Benedetto per molto più tempo di me, dovrebbe saperne qualcosa in più.
Mi auguro che la loro ottica offuscata sia dovuta solamente ad una diatriba politica. Non me ne faccio una colpa ed umilmente provo a fare una mia analisi. Prima di iniziare è doveroso apportare una premessa fondamentale quanto scontata, SAN BENEDETTO VIVE DI TURISMO.
Dai primi anni del 900’ la nostra città si è affermata come una delle più note ed apprezzate stazioni balneari italiane, seppur vivendo una realtà prettamente immatura rispetto a ciò che le riserverà il futuro.
A causa delle due guerre mondiali questa realtà rimase congelata e tornò a svilupparsi soltanto dopo la prima metà del XX secolo quando con l’avvento del turismo di massa – conseguenza del boom economico e l’evoluzione dei mezzi di trasporto – San Benedetto riuscì ad attestarsi la prima meta turistica delle Marche.
Ciò conseguì la nascita di sempre più numerose attività ricettive a conduzione familiare e proprio in quel periodo si affermò la classica “villeggiatura” al mare, dove al turista bastava una pensione completa e la spiaggia.
Da quel periodo storico ad oggi sono passati decenni e con il passare del tempo abbiamo assistito alla nascita di nuove offerte turistiche da tutto il mondo che hanno strappato via il monopolio del turismo all’Italia, San Benedetto non ne è esente.
Nel contempo sono cambiate le esigenze del turista ed al giorno d’oggi possiamo affermare che offrire la classica “villeggiatura” al mare non basta più.
Oggi San Benedetto ha bisogno di un piano di “marketing territoriale” che vada a formare delle reti di attività con i privati che, invece, devono essere protagonisti del “marketing turistico”.
Dando per scontato il mio parere su questo piccolo investimento, voglio concludere la mia analisi dichiarando che la nostra città ha grandissime potenzialità su questo fronte e ha l’obbligo di effettuare una svolta positiva nell’incremento della stagione estiva e nella destagionalizzazione”
Samuel Tavoletti, rappresentante d’istituto Alberghiero “Buscemi” di San Benedetto del Tronto
Nella foto di Pinterest una bella immagine di quando il lungomare era in fase di costruzione
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Direttore ribadisco il mio pensiero in merito a come poter rilanciare il turismo nella ns città. L’assessore al turismo non può e non dovrebbe essere un politico, ma un professionista del settore. Ho più volte scritto il mio pensiero, in quel ruolo si deve prendere un manager, un professionista che sa cosa fare e come intervenire a livello di marketing. Da un manager da 100.000€ di stipendio o più, puoi pretendere risultati tangibili, puoi pretendere una programmazione a medio termine… Insomma l’ora dei ciabattini (con tutto il rispetto per i ciabattini) messi nei posti di comando è finita, Piunti e… Leggi il resto »
Sacrosanto
Piunti non può svegliarsi, è già sveglio, il problema è che è proprio così….
Direttore ma sono ormai 10 anni che diciamo queste cose…. poi alle elezioni vincono gli attenzionatori! Possiamo esortare all’infinito la necessità di più competenze in politica, della discesa in campo di “curriculum pesanti” ma ci dobbiamo porre la domanda: Siamo sicuri che sia quello che vogliono i Sambenedettesi? Ormai sono 10 anni che si fanno gli stessi commenti e siccome non è cambiato nulla rimango dell’idea che la democrazia a San Benedetto funzioni perfettamente, i sambenedettesi eleggono chi effettivamente li rappresenta (e vogliono)! Possiamo parlare dell’esigenza di azioni di marketing innovativo per rivitalizzare il turismo, possiamo parlare all’infinito di eventi,… Leggi il resto »
Caro Alessandro, nelle conclusioni del tuo intervento penso che hai colto esattamente nel centro del problema, scusatemi se sembrerò duro o irrispetoso, ma San Benedetto ancor prima che avere e/o eleggere una classe politica mediocre ha, (e torno a chiedere scusa alle poche eccezioni) una classe economica mediocre e priva di idee, soprattutto nel campo turistico, dove vivere di rendita e fare cassa quelle 4-6 settimane è il fine per la maggior parte delle realtà economiche ricettive cittadine. Tu come manager mi insegni che, se oggi constatiamo il disastro, questo deriva da scelte, sbagliate o addirittura non fatte risalenti a… Leggi il resto »
Concordo su tutta la linea!