SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Il procedimento contro De Berardinis è stato dimenticato?”Sul caso del dirigente comunale sospeso senza stipendio torna la consigliera d’opposizione Rosaria Falco secondo la quale, i termini dell’intero procedimento, si starebbero protraendo più del dovuto.

“La legge è farraginosa in questi casi e non c’è giurisprudenza ma per alcune tesi autorevoli di dottrina” continua la consigliera, che di mestiere fa l’avvocato “questi casi vanno trattati entro 30 giorni. A mio avviso” continua Falco scendendo nel tecnico “il procedimento disciplinare attivato nei confronti del dirigente è speciale e di somma urgenza come prevede l’art. 55 quater comma 3 bis del decreto legislativo 165 del 2001. Un procedimento finalizzato al licenziamento disciplinare senza preavviso con contestuale sospensione dal lavoro e dallo stipendio, deve concludersi entro 30 giorni secondo le tesi di dottrina e a mio avviso costituisce una gravissima violazione del diritto alla difesa mantenere il soggetto sospeso dal lavoro e dallo stipendio oltre i 30 giorni senza aver concluso il procedimento con la sanzione o con l’estinzione”.

“SI GIOCA CON LA VITA DELLE PERSONE”. “I termini per pervenire a una risoluzione del procedimento contro De Berardinis scadevano il 12 aprile se ci rifacciamo alla dottrina” continua la Falco che conta i giorni, evidentemente, dal 13 marzo ovvero quando a De Berardinis la disciplinare ha comunicato la sospensione dal lavoro e l’avvio contestuale del procedimento finalizzato al licenziamento. “Non si capisce perché tengano ancora una persona a casa e senza stipendio. Qui si gioca con le vite delle persone e si ledono i diritti alla difesa del dirigente”. E ancora: “Sembra che questo caso, un procedimento che noi abbiamo già detto di reputare infondato alla base ” continua la consigliera “sia stato dimenticato. Questo tergiversare è inaccettabile”.

IL CASO. Ricordiamo che Roberto De Berardinis è stato colpito da due denunce nel giro di due mesi a cavallo fra febbraio e marzo e che ancora non conosce il suo destino visto che l’Udp (l’ufficio procedimenti disciplinari) non è pervenuto a una decisione. Il dirigente è stato sentito il 1° aprile dalla disciplinare per la prima denuncia, sporta a quanto risulta dagli atti da un consigliere comunale, per una questione relativa a presunte false attestazioni sulle sue presenze in Comune (gli si contesta di che non era in ufficio nella mattina in cui presenziava a un’udienza di una causa di lavoro per mobbing a cui era presente anche l’ente tramite il suo ufficio legale).

De Berardinis, poi, è stato denunciato una seconda volta anonimamente per aver inoltrato dei documenti su Picenambiente proprio alla consigliera Falco, una circostanza che la stessa minoranza, in più di un’occasione ha definito invece come legittima e pienamente rientrante nei diritti di informazione e accesso agli atti in capo a un consigliere comunale.