Di Gianluca Traini, storico e studioso grottammarese

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nelle ultime settimane si è da più parti sottolineata nel dibattito pubblico locale la particolare situazione abitativa di San Benedetto del Tronto che risulta essere la città più densamente popolata per chilometro quadrato delle Marche.

Ma come è arrivata San Benedetto del Tronto ad essere la città più densamente popolata della regione? Quali sono stati gli anni di maggiore crescita demografica della città rivierasca? E come questa crescita si è inserita nel contesto territoriale in cui è avvenuta, innanzitutto rispetto all’andamento demografico del principale centro provinciale, il capoluogo Ascoli Piceno?

Oggi grazie ai dati Istat reperibili facilmente attraverso l’enciclopedia Wikipedia si può agevolmente realizzare una tabella che proponga uno sguardo di lungo periodo su questo tema, affiancando e confrontando l’andamento demografico di San Benedetto del Tronto a quello di Ascoli Piceno a partire dal 1861, anno dell’Unità d’Italia, fino al 2018, evidenziando quasi per ogni decennio la percentuale di crescita (o decrescita) demografica delle due città prese in esame.

Lasciando al lettore l’eventuale analisi e approfondimento di tale tabella, si vogliono sottolineare in questa sede solo due dati evidenti, uno per San Benedetto del Tronto e uno per Ascoli Piceno.

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Il primo riguarda la straordinaria crescita demografica che ha interessato San Benedetto del Tronto negli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso (tra le città di medie dimensioni soltanto Sesto San Giovanni, in Lombardia, ebbe tassi di crescita superiori, ndr), decenni caratterizzati da una crescita prossima al 35% che hanno condotto la città della costa a registrare nel 1971 più di 42 mila abitanti e quindi ad essere già quasi satura demograficamente. Infatti, dal 1971 ad oggi, quindi in quasi cinquant’anni, San Benedetto del Tronto è cresciuta di appena il 12% circa, arrivando a registrare al 30 novembre scorso 47.369 residenti.

Il secondo dato che si può facilmente ricavare dalla tabella riguarda invece il calo demografico che ha interessato Ascoli Piceno dal 1971 in poi e che si è particolarmente accentuato dal 1991, soprattutto se confrontato con la tenuta demografica di San Benedetto del Tronto. Infatti, se nel 1991 la differenza di abitanti tra le due città era ancora a favore di Ascoli Piceno per più di 10 mila abitanti, questa differenza al 30 settembre scorso è scesa addirittura sotto i mille abitanti e, considerato l’andamento demografico in corso, condurrà presumibilmente a breve al sorpasso di Ascoli Piceno da parte di San Benedetto del Tronto.

Per la prima volta dal 1861, quindi, Ascoli Piceno rischia di perdere il primato demografico della provincia e, di conseguenza, il prossimo sindaco della città delle Cento Torri che sarà eletto a breve si ritroverà durante il suo mandato ad essere il primo nella storia ascolana a risultare inferiore al sindaco di San Benedetto del Tronto per numero di cittadini amministrati.