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In diretta la presentazione alla città di San Benedetto del comitato "Salviamo il Madonna del Soccorso"

Gepostet von Riviera Oggi am Samstag, 6. April 2019

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Seguiamo in diretta la presentazione del neonato comitato “Salviamo il Madonna del Soccorso”. In sala consiliare del Comune di San Benedetto parleranno i membri del direttivo, presieduto dal dottor Nicola Baiocchi. Tante le personalità politiche locali presenti: dal sindaco Piunti ai consiglieri di opposizione Giorgio De Vecchis e Rosaria Falco che sono anche tra i promotori dell’associazione e poi Marco Curzi, Flavia Mandrelli, Mariadele Girolami, Antimo Di Francesco, il consigliere regionale e il senatore dei 5 Stelle Peppe Giorgini e Giorgio Fede oltre all’ex assessore Paolo Canducci e molti comuni cittadini, oltre 150 persone presenti fra il pubblico.

All’ingresso c’è un banchetto per raccogliere le adesioni al comitato.

Annalisa De Cosmo, tra i promotori del comitato, prende parola per prima. “Il diritto alla Salute deve essere garantito a tutti” dice. In seguito parla anche il membro del direttivo Floriana Loggi. 

Tocca poi al presidente Nicola Baiocchi fare il suo lungo discorso, coadiuvato da una serie di slide. “Nel comitato non si fa politica, parlare di politica e sanità significa bestemmiare. Il ruolo della politica è quello di dire se ci sono i soldi, il resto sono questioni tecniche che solo i tecnici possono comprendere”.

Nicola Baiocchi, medico e presidente del neonato comitato “Salviamo il Madonna del Soccorso”

Continuano poi a scorrere una serie di slide con numeri e dati sulla Sanità Picena. E si inizia con un confronto col Maceratese. “Abbiamo il doppio del bacino che ha San Severino ma in quell’ospedale aumentate le risorse del 4%. San Benedetto ha un bacino, con i comuni confinanti, di 95 mila persone ma nel nostro ospedale rimangono gli ambulatori” dice Baiocchi. Continua il raffronto con la sanità maceratese. “Qui tra San Benedetto e Ascoli parlano della necessità di eliminare i doppioni nei reparti ma nessun doppione è stato eliminato fra gli ospedali di Macerata e San Severino, distanti 24 chilometri”.

Si parla anche del futuro ospedale di Pagliare: “Sorgerà su un terreno di 37 ettari, un ospedale enorme se pensiamo che che il Sant’Orsola di Bologna sorge su 26 ettari. Non ha senso, dove sta la logica? Pure il Torrette è più piccolo e ha molti più reparti di quanti ne avrà il nuovo ospedale Piceno” dice sempre Baiocchi evocando più volte “un cancro” che incombe sulla Sanità Picena, cresciuto attraverso le politiche sanitarie degli ultimi anni e che per il comitato si sta materializzando con la costruzione del nuovo ospedale.

Il presidente mostra poi una slide (vedi foto) in cui il comitato chiede che nella politica sanitaria che porterà un nuovo ospedale nel Piceno. “Nella altre aree vaste, la costruzione dei nuovi ospedali, non porterà allo smantellamento degli altri, neanche quelli più piccoli. Neanche qui deve succedere”.

In conclusione un monito di Baiocchi alla politica: “Chiunque vorrà parlare con noi dovrà parlare di dati, non accetteremo discorsi politici ma solo numeri”.