SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Non più spaccata in due. È questo ciò che chiedono 46 cittadini di via Risorgimento, appartenenti al quartiere Albula Centro, chiedono di passare al quartiere Marina Centro. “La nostra non è una secessione – affermano alcuni partecipanti all’assemblea congiunta dei due quartieri – ciò che vogliamo è solo la riqualificazione e la valorizzazione di via Risorgimento”.

Cittadini agguerriti animano l’assemblea dei due quartieri, esponendo i motivi per i quali sarebbe necessario il distaccamento da Albula Centro. Innanzitutto, alcuni si dicono privi di un punto di riferimento perché, essendo una via di confine, non saprebbero nemmeno alle assemblee di quale dei due quartieri partecipare.

Un problema questo che Elena Piunti, presidente del quartiere Marina Centro, tenta così di spiegare: “Il fatto che la via sia a metà tra due quartieri può essere un punto di forza perché in caso di problematiche i due comitati possono collaborare ed essere ascoltati entrambi dall’amministrazione”.

L’accorpamento non è possibile – aggiunge il presidente del quartiere Albula Centro, Guerino Di Berardino – perché dividendo marciapiede sud e nord non esisterebbe il confine del quartiere”.

L’assemblea si accende, la discussione si fa animata: “Ci sentiamo abbandonati, la via è abbandonata”. Tuttavia, sugli interventi necessari in via Risorgimento sembrano tutti (o quasi tutti) d’accordo: i marciapiedi, secondo i cittadini, dovrebbero essere allargati.

Appurata questa esigenza comune, che porterebbe tuttavia alla riduzione dei parcheggi, arriva una proposta che mette a tacere le disquisizioni e che viene così riassunta da Di Berardino: “Chiederemo al comune la limitazione di una fila di parcheggi (non importa su quale lato della strada) per rendere più ampli i marciapiedi. Lungo la via i parcheggi saranno a tempo o a disco orario, mentre per chi ha il tagliando dei residenti, chiederemo la possibilità di parcheggiare sotto Piazza Nardone. Così si eviterebbe il problema di chi ha il tagliando e lascia l’auto sulla via per 20 giorni”.

Gli esponenti dei due comitati rassicurano che porteranno la proposta in comune e, in caso di rifiuto, indiranno certamente nuove assemblee per far sentire la propria voce.