SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Dagli e dagli, la corda si stucca. E adesso la rottura tra Fedeli e la Samb sembra conclamata, con un presidente che non vuol più sentire parlare di quella che sarebbe la sua creatura. Padre negletto o figlia disobbediente? Le analisi si sprecano e si possono sprecare, anche se le parole senza appello di Fedeli hanno avuto un merito: anticipare di qualche mese una decisione da sempre rinviata, ultimamente, al mese di giugno. Meglio prima che mai.

Per questo oggi non ha senso dividersi in “Fedelissimi” e “Infedeli“, tra pro o contro questa gestione societaria. Che ha i suoi meriti e i suoi difetti che adesso non elenchiamo perché conosciuti da tutti e, principalmente, riguardano il passato. Serve per capire come navigare poi verso il futuro ma non per dividersi in fazioni che ostacoleranno la visuale chiara degli obiettivi.

L’obiettivo infatti, fatto sta che la squadra ha bisogno di dare il massimo sul campo di gioco nelle ultime partite di campionato, è la Sambenedettese Calcio, non Fedeli né porzioni della tifoseria. L’attuale gestione societaria è vissuta sempre sulle esternazioni forti del presidente rossoblu che hanno accentrato su di lui tutte le attenzioni, nel bene e nel male. Il punto di rottura, tuttavia, è stato l’abbandono del figlio Andrea Fedeli dalla gestione della società, dopo che la scorsa estate si era speso in prima persona per la costruzione della squadra. Da quel momento Fedeli senior è rimasto solo, e soltanto una serie di risultati di alto livello potevano tenerlo agganciato alla navicella rossoblu senza scossoni. Tutto nella logica, nessuna sorpresa.

IPOTESI 1 FEDELI VENDE BENE Sarebbe l’uscita di scena ideale, e garantirebbe a Fedeli anche il mantenimento di un ottimo ricordo a San Benedetto negli anni a venire. Chi vorrebbe metterne in dubbio l’operato? Dalla Serie D a campionati di C da media-alta classifica e una eredità ben gestita. Ma Fedeli, da imprenditore qual è, dovrebbe stare attento a questa prospettiva proprio dal punto di vista economico. Ha una storia imprenditoriale e anche calcistica alle spalle senza macchia, e anche le squadre da lui gestite non hanno poi avuto problemi una volta cedute. Diversa è quindi la sua situazione con quella che fu di Gaucci: all’epoca il patron romano era diventato un imprenditore calcistico, gestiva tre squadre in contemporanea e cedette la Samb a Paterna e Mastellarini a zero euro. Era l’ammontare dei debiti accumulati dalla Samb a dover essere gestito (si parlava di cifre vicine ai due milioni due euro). Il fardello accumulato fu decisivo per il fallimento in corsa del 2006. Oggi la situazione della Samb non sembra quella (cercheremo di capirlo meglio).

Fedeli non vuole vendere la Samb ad 1 euro; la pagò 300 mila euro quattro anni fa, e siamo certi stia cercando acquirenti non a gratis. Vero che questo rende più problematica l’eventuale cessione, altrettanto vero che una barriera all’ingresso tiene lontani avventurieri pronti a provare il colpo. Bisognerà capire se si arriverà ad un punto di equilibrio tra domanda e offerta, però. Se Fedeli acquistò in Serie D la Samb da Moneti a 300 mila euro, adesso, in Serie C, può vantare anche un parco di giocatori sotto contratto. Bisognerà certo analizzare le voci di bilancio e capire se ci possano essere dei debiti da assumere. Ma crediamo che ad occhio un punto di partenza delle richieste di Fedeli possa arrivare anche ad un milione di euro (e oltre), giusto o sbagliato che sia. Quanto questo possa avvicinarsi ad un punto di equilibrio, non è dato a sapersi ora.

IPOTESI 2 FEDELI NON VENDE BENE La cessione della Samb non si avrà nel momento in cui ci si stringerà la mano in accordo ai numeri da pagare e ricevere; né quando verrà firmato un contratto preliminare: ma soltanto quando nel conto corrente di Fedeli arriverà il denaro pattuito. Il terzo punto è quello fondamentale; per i primi due in tanti possono essere disponibili. E’ possibile anche che pur di disfarsi della Samb Fedeli sia disposto a vendere a condizioni al momento da lui non ipotizzate. Ma appunto, l’uscita di scena è importante come la scena: dare l’avvio, con una cessione avventata, ad una nuova crisi societaria comprometterebbe anche il ricordo della gestione Fedeli.

IPOTESI 3 MANCATA ISCRIZIONE Da non escludere. Se il figlio Andrea non tornerà sui suoi passi e Fedeli preferirà disfarsi della Samb costi quel che costi, anche perdendo il capitale accumulato in tema di parco giocatori e dei 300 mila euro investiti inizialmente, è possibile anche questa ipotesi drastica. Sarebbe un dramma sportivo che probabilmente metterebbe fine definitivamente alla storia della Samb così come conosciuta nel ’900, che in questo ventennio turbolento si è cercato di mantenere ma che, con una nuova mazzata, difficilmente potrebbe essere recuperata. Una Samb da museo, dunque, non da spettacolo.

IPOTESI 4 FEDELI RIMANE Il personaggio ci ha abituato a tutti i cambiamenti di opinione possibili in poco tempo. Il problema non è tanto la difficoltà di questa giravolta quanto il fatto che l’attuale presidente rossoblu, da solo e da Roma, fa fatica a gestire la società. Solo un ritorno deciso di Andrea Fedeli potrebbe riportarlo sui suoi passi. Ma a meno di un calciomercato roboante, la tifoseria è disorientata e con questa conduzione il botteghino dell’anno venturo rischia di essere ancora più magro.

Nei prossimi giorni cercheremo di capire meglio la situazione qui esposta in grande sintesi.