SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Di seguito le parole di Giuseppe Magi, nuovo allenatore della Samb, alla sua prima conferenza stampa dopo il ritorno sulla panchina rossoblu.

Magi: Mi auguro di vedere una buona Samb, sicuramente il percorso di questa squadra è stato di alti e bassi, dimostra di avere delle qualità poi mostra alcuni limiti. Sono stato chiamato per questo finale di campionato, dobbiamo fare un passettino alla volta. Dal mio punto di vista stravolgere il percorso iniziato qualche mese fa può creare dei problemi.

Io mi auguro di vedere una grande Samb, certo.

Sembrano parole scontate ma credo sia giusto fare un passo alla volta, prima dobbiamo conquistare i play off e poi valutare quello che c’è, non dobbiamo guardare troppo in là, il percorso ha dimostrato che quando la Samb ha provato a cacciare la testa troppo in là è stata poi punita. La squadra, dal punto di vista morale, l’ho vista un po’ giù a causa delle ultime tre partite che hanno un po’ tolto certezze.

La condizione generale della squadra passa attraverso la partita di domani. E’ la partita che ti dà il vero peso su quello che servirà poi, anche la condizione fisica. Noi abbiamo lavorato da mercoledì, quindi in pochi giorni non riescono a dare il vero peso della situazione, l’aspetto psicologico conta molto.

La squadra non ha confusione, il percorso da fine ottobre a dicembre ha preso una identità col 3-5-2 e ha fatto delle cose importanti. E quella è una indicazione. Nel girone di ritorno sempre lo stesso modulo non ha funzionato allo stesso modo. Occorre capire perché questo è successo, devo essere bravo a capirlo, e portare i giocatori a quel livello. Non vogliamo perdere quello che si è costruito fino ad oggi e poi cercare di arrivare ai play off per diventare protagonisti, ma dobbiamo fare le cose più semplici possibili.

Non c’è mai una causa quando le cose non vanno bene, ci sono più situazioni da valutare, non c’è la bacchetta magica e un giocatore non può cambiare le cose.

Il calendario della Samb adesso sembra facile, ma credo che in questo girone chi parla di partite facili forse non ha capito di cosa stiamo parlando. C’è una zona retrocessione con dieci squadre, io ho visto molte partite in questo periodo e ho visto squadre in zona retrocessione molto attrezzate e altre in zona play off che non sembravano adeguate. Si può vincere o perdere con chiunque. Se non si ha rispetto dell’avversario si possono fare figuracce con chiunque.

Valerio Quondamatteo lo avevo conosciuto quando lui era il responsabile del settore giovanile, e mi confrontavo con lui nei primi allenamenti e le prime amichevoli, perché lo ritengo un ragazzo serio ed equilibrato senza i condizionamenti dei procuratori, quindi mi sembra giusto mantenerlo come secondo allenatore.

La Samb ha avuto un percorso difficile ma con delle soddisfazioni, perché dava delle buone impressioni vedendola da fuori. Adesso dobbiamo farla crescere. Per vincere contro la Virtus Verona serve correre e dare tutto fino allo sfinimento. Vivere di rimpianti è peggio che una semplice sconfitta. Bisogna avere l’atteggiamento giusto e sudare la maglia e avere la coscienza a posto di dare di tutto e di più.

Una cosa che è stata forte nel mio pensiero quando sono stato richiamato è la fiducia incondizionata che ho in questo gruppo. Li ho visti. So che persone sono, oltre il piacere di allenare e il fatto che la Samb, non l’ho mai nascosto, me la sento sulla pelle, una incidenza particolare è la fiducia che ho nei calciatori.

Alla Samb non serve pensare a quello che è stato prima del mio esonero, dobbiamo essere concentrati su quello che faremo domani. E’ difficile perché dobbiamo consolidare le nostre certezze, in mezzo al campo, con coraggio.

Russotto? Sulla carta è tutto ok, ma poi è il campo che parla, io ritengo che i giocatori hanno qualità straordinaria per questa categoria, poi bisogna metterla in campo per questa categoria, va dimostrato quel valore, quindi passa molto per la predisposizione che la squadra e il singolo dimostra in campo. Io mi aspetto molto da questi giocatori, il tempo è poco a disposizione. Russotto ha sei partite per dimostrare tutto il valore che ha, io metto in campo il giocatore più utile, con più fame, con più voglia di dimostrare di meritare la maglia della Samb.

Oggi la carta dice poco, può darsi che chi ha fatto poche presenze ha più fame, oggi con questo rientro mi sento libero da qualsiasi condizionamento, guardo gli allenamenti e l’utilità per la Samb. Cercherò di sbagliare il meno possibile, magari qualche errore lo commetterò ancora.

L’incontro con Fedeli è stato voluto da entrambe le parti, perché non ci eravamo più sentito: è stato positivo, quindi non vedo per quale motivo non si debba andare avanti insieme. Lui vorrebbe vincere tutte le domeniche quindi il suo obiettivo minimo è un risultato prestigioso è la conquista dei play off, vorrebbe arrivare più in alto possibile, io devo cercare di farlo con lo staff e i calciatori per arrivare al massimo.

Fedeli è molto motivato perché altrimenti avrebbe lasciato andare la cosa così com’è e l’impressione che io ho avuto è che volesse fare uno scattino per fare qualcosa di più e aveva paura che la situazione di stallo potesse continuare. Io sono qui per cercare di farlo, poi nessuno sa se ci riuscirò. A me basta quel barlume di speranza che mi è stato dato per fare il meglio.

In tanti mi hanno detto “Sì ti conviene”, “No, non ti conviene”, io non l’ho fatto se mi è più o meno conveniente, io l’ho fatto perché mi piace e so che devo battere il ferro forte sulle mie convinzioni.

Nel pre-campionato io avevo provato Di Massimo centravanti con Russotto e Calderini, ma un conto è il pensiero di questa squadra e un conto è attuarlo. Dal dire una cosa giusta al fare la cosa giusta ce ne passa. Ci sono soluzioni che ci possono portare dei vantaggi, ma farle subito o in prospettiva non lo so.

Sarebbe un errore l’eccesso opposto, siccome non avrei nulla da perdere e allora cambierei. Io non vengo qui per fare il traghettatore.