SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il quartiere Sentina non digerisce le nuove palazzine che potrebbero sorgere nella zona con la variante “Areamare”. E lo ribadisce durante una partecipata assemblea pubblica andata in scena nella serata di ieri alla presenza degli assessori Assenti e Traini, ma anche di altri esponenti dell’ecosistema politico locale. Il presidente del quartiere, Marco Alessandrini, ai nostri microfoni (guarda il video) dice: “Qui d’estate non si cammina per le auto, tanti sono costretti a parcheggiare in altri quartieri. Noi altri carichi abitativi non li reggiamo” chiosa l’esponente del direttivo che teme anche altro cemento in un prossimo futuro: “Tra le palazzine di Areamare sorgerà una via che va verso Sud, temiamo che questo apra la strada a un’ulteriore variante fra qualche anno”.

Peppe Giorgini (M5S) e Flavia Mandrelli (Articolo Uno)

I PROBLEMI DEL QUARTIERE. Ma la riunione non ha visto solo la questione sviluppo edilizio sul piatto. Si è parlato anche di viabilità, della situazione di degrado e sporcizia che affligge, in particolare, le aree sotto la sopraelevata e il sottopasso ciclopedonale che unisce Piazza Setti Carraro a via dell’Airone, situazione per la quale l’assessore ai Lavori Pubblici Andrea Assenti ha parlato di una possibile soluzione che riporti decoro: “Possiamo pensare a un concorso per artisti di strada per realizzare un murale che abbellisca il sottopasso, ci stiamo pensando che per il pontino lungo in zona stazione” dice il membro di giunta che, per quanto riguarda la possibile creazione di parcheggi sotto la Sopraelevata chiarisce: “Siamo in attesa dei fondi della Provincia”.

Da sinistra gli assessori Andrea Traini e Andrea Assenti assieme al presidente del quartiere Sentina Marco Alessandrini e al membro del direttivo Valerio Isopi

LA QUESTIONE DEI PILASTRI IN SPIAGGIA. Un altro problema evidenziato dagli abitanti della Sentina, oltre alla questione comune un po’ a tutti dei rifiuti, è quello dei 15 pilastri in cemento che si trovano su un tratto di spiaggia del quartiere, eredità di uno stabilimento balneare dismesso e che è stato teatro, qualche mese fa, di un incidente che ha visto un appassionato di kite-surf  infortunarsi proprio in quel tratto. L’amministrazione ha parlato dell’avvio della procedura per eliminare quei blocchi di cemento con gli uffici che hanno già individuato i proprietari. Sul terreno, però, che è una spiaggia privata, pende una procedura concorsuale e potrebbe non essere facile ottenere il ripristino dei luoghi da parte dei proprietari col Comune che potrebbe essere costretto a fare i lavori di tasca sua per poi rivalersi.

Da sinistra i consiglieri di opposizione Tonino Capriotti (Pd) e Rosaria Falco (gruppo misto) con il segretario cittadino del Pd Edward Alfonsi

Alla riunione, che ha visto anche la partecipazione di membri di opposizione dentro e fuori dal consiglio comunale come Tonino Capriotti, Flavia Mandrelli, Rosaria Falco ma anche Pasqualino Marzonetti, l’ex assessore Andrea Marinucci, il segretario del Pd Edward Alfonsi e l’attuale consigliere regionale dei 5 Stelle Peppe Giorgini, si parla infine dello sviluppo edilizio. E se le 6 palazzine (con 95 appartamenti possibili dicono da quartiere) che sorgeranno nell’area ex Remer sembrano in qualche modo accettate dai cittadini (“si va comunque a riqualificare un’area al momento abbandonata e con presenza di amianto” ci dice Alessandrini) più difficile per gli abitanti sembra essere la digestione dello sviluppo della variante di “Aremare” nonostante Andrea Assenti provi a smorzare le perplessità dei presenti con la prospettiva di destinare a verde pubblico (in futuro, al momento però non c’è alcun progetto n.d.r.) le aree che i costruttori cederanno al Comune nell’ambito degli oneri dovuti dalla cosiddetta “legge Bucalossi” del 1977.