SALA 5 Mai severamente impegnato, ma anche nelle quattro reti – su un paio delle quali non può nulla effettivamente – non ci mette nulla di suo che possa rimediare agli svarioni difensivi.

MICELI 5 I tagli centrali degli attaccanti triestini lo mettono in evidente difficoltà e non riesce a tappare i buchi che si formano all’interno dell’area di rigore. Di testa ha una mezza occasione su calcio piazzato, l’unica per la Samb sullo 0-0.

CELJAK 5 Sulla rete iniziale di Granoche si trova un metro fuori posizione e consente all’uruguaiano una marcatura facile facile. Ma è in ritardo anche sulla successiva marcatura di Petrella. Piuttosto impreciso negli appoggi.

BIONDI 5,5 Anche lui va in difficoltà sulle accelerazioni offensive degli alabardati nella ripresa, ma dopo il primo gol esce e la goleada non è di sua competenza.

BOVE 5 Grazie a lui, di certo, si vede un minimo di fraseggio palla a terra che di solito manca. Si vedono tuttavia anche diversi errori negli appoggi offensivi. Ma non ha le caratteristiche per fare il filtro a centrocampo e nel ruolo in cui viene schierato, ovvero quello del play maker, serve anche quello. Su questa scelta Magi ha impostato malamente la squadra estiva per tornare sui suoi passi dopo 90 minuti. Ricordiamo che un anno fa le sue migliori prestazioni, sia con Moriero che con Capuano, lo vedevano impiegato piuttosto dietro gli attaccanti. Evidentemente quest’anno il calcio si intende in altra maniera.

GELONESE 5 Torna nel ruolo che un anno fa gli ha consentito di realizzare ben quattro gol, ovvero l’interno di centrocampo. Cerca di intendersela sulla destra con Rapisarda ma scompare dal campo non appena la Triestina innesta il gioco con più velocità, dopo l’ingresso di Petrella.

ILARI 5 Schierato come interno sinistro, regge in copertura ma fatica invece negli inserimenti offensivi che sarebbero necessari nel suo ruolo per non lasciare i due attaccanti totalmente scollati dal resto della squadra.

RAPISARDA 5 Si dà un gran daffare sulla corsia destra ma nel momento topico della gara non riesce a coprire la coperta difensiva laddove Celjak fatica a contenere le incursioni degli avanti di casa.

FISSORE 5 Una partita di quasi esclusivo contenimento anche nella prima parte della gara, anche se nel suo ruolo iniziale, esterno sinistro, sarebbe necessario più spinta offensiva. Il 3-5-2 così si trasforma in realtà in un quartetto di difensori centrali con Fissore schierato terzino sinistro. Dopo il primo gol va a fare il terzo difensivo, e anche lui entra nella centrifuga alabardata.

DI MASSIMO 5,5 Riceve pochissime palle giocabili e anzi spesso i passaggi verso di lui sono ingestibili. Non riesce a trovarsi a suo agio con Stanco, col quale, praticamente, non si realizza mai un uno-due. Così anche quando la Samb tiene, per 55 minuti, i due lì davanti sembrano un corpo staccato dal resto della squadra che li supporta davvero poco con inserimenti se si escludono alcuni tentativi nel primo tempo di Rapisarda sulla corsia destra.

STANCO 5,5 A livello individuale sembra aver messo alle spalle il periodo davvero negativo avuto tra febbraio e inizio marzo. Tuttavia non trova l’intesa con Di Massimo e spesso, pur riuscendo a proteggere la palla, è costretto ad indietreggiare ma il suo movimento non determina una pericolosità dei centrocampisti rossoblu.

CALDERINI 5  Entra dopo l’1-0 ma nel frattempo la Samb affonda. Lui ha sul piede l’unica vera opportunità della gara, ma a tu per tu con Offredi si produce in un pallonetto fuori misura che in qualche modo è l’emblema di questa partita e della sua stagione.

CECCHINI 5,5 Torna in campo dopo l’infortunio. Roselli nelle intenzioni cerca di riproporlo in appoggio a Calderini sperando si riformi la coppia della Samb migliore della stagione, sulla corsia sinistra. Invece non fa a tempo a scaldarsi che la partita è chiusa.

ROCCHI s.v. Entra sul 3-0 a partita virtualmente conclusa e ha tempo di vedere il quarto gol.

SIGNORI s.v. Stesso discorso.

CACCETTA s.v. Uno scampolo di partita per marcare la presenza.

ROSELLI 4,5 Decide di mettere in campo un centrocampo lento, riproponendo ancora una volta Bove play maker e cercando di compensare la sua gracilità con il peso di Gelonese e Ilari come interni. Finché il ritmo della partita resta abbastanza compassato i rossoblu non soffrono eccessivamente anche se, davanti, si spera semplicemente in qualche colpo di fortuna perché nessuno dei tre centrocampisti è in grado di fraseggiare con i due attaccanti (o almeno Di Massimo) e Bove, l’unico che per caratteristiche dovrebbe farlo, o è troppo arretrato o sbaglia persino gli appoggi in verticale.

Roselli continua a cambiare formazione di domenica in domenica e le uniche due soluzioni che parevano avergli portato bene, ovvero un centrocampo più veloce con Rocchi e Signori o Russotto schierato come fantasista puro senza troppi vincoli di posizione e difensivi, sono durate il tempo di qualche partita. Fatto sta che nelle ultime 14 partite (girone di ritorno più recupero di Terni) la Samb ne ha vinte solo 2 e nelle ultime 11 soltanto una, in casa con la Ternana, ultima in classifica per rendimento nel girone di ritorno. Numeri impietosi e che trovano poche giustificazioni. Probabilmente il campionato della Samb finisce a Trieste, anche se ci sono da conquistare i play off per una questione di prestigio, ma l’incapacità di vincere in trasferta ma anche di rendersi pericolosi (primo tempo di Pordenone con Russotto super a parte) fuori casa, a fronte della necessità di vincere in trasferta negli spareggi, sono quasi una pietra tombale sulle ambizioni rossoblu.