RIPATRANSONE – Un’antenna posta sulla sommità della Torre Civica di Ripatransone (dove ne insistono già altre due): è questo l’oggetto della lettera che il gruppo di opposizione di Progetto Paese ha indirizzato alla Soprintendenza della Regione Marche che ha rilasciato parere positivo alla ditta Mcso Srl di Pescara alla posa dell’antenna, come richiesto lo scorso 27 novembre al Comune di Ripatransone.

Di seguito una parte della lettera.

 

In riferimento all’oggetto, la presente per significarVi quanto segue:

  • che la Ditta Mcso Srl, con sede in Pescara, con nota in data 27.11.2018, ha chiesto al Comune di Ripatransone specifica autorizzazione all’installazione di due apparati antenne per erogazione servizi internet WI-FI su immobile comunale, una delle quali sulla torre civica del Palazzo del Podestà;
  • che la SV Ill.ma ha rilasciato parere positivo, con nota prot. 310 del 11.01.2019, all’installazione dell’antenna WI-FI sulla torre civica posta all’interno al Palazzo del Podestà, edificio vincolato ai sensi del D.Lgs n° 42/2004;
  • che sulla stessa torre civica esistono già due antenne WI-FI;
  • che l’articolo 20 del Codice Dei Beni Culturali e del Paesaggio stabilisce che i beni culturali non possono essere distrutti, deteriorati, danneggiati o adibiti ad usi non compatibili con il loro carattere storico o artistico oppure tali da recare pregiudizio alla loro conservazione;
  • che nell’anno 2015 venivano incardinate una serie di indagini per l’apposizione di una mattonella sulla Torre di San Benigno, torre su cui era già apposto un segnale stradale arrugginito ed un tabellone da pubblicità, posto lì da tempo immemore.

   Considerato che tutte le torri di Ripatransone fanno parte di un patrimonio da tutelare,

chiediamo

di conoscere la motivazione

  • del perché la mattonella non è stata installata sulla torre di San Benigno;
  • del perché è stata permessa l’installazione di diverse antenne sulla torre civica del Palazzo del Podestà, visto che è un bene ugualmente tutelato dalla legge.

   Considerato che è nostra prerogativa, quali Consiglieri comunali, conoscere le motivazioni delle autorizzazioni concesse, restiamo in attesa di leggerVi.

   In mancanza ci vedremo costretti a chiedere chiarimenti in altre e superiori sedi.