MONTEPRANDONE – “Non fermiamoci adesso”. È la frase che spesso ricorre nel discorso di Emerenziana Cappella al suo incontro con i cittadini nella serata di mercoledì 20 marzo. Proprio questa data era il termine stabilito dallo sfidante Orlando Ruggieri entro il quale l’attuale assessore al bilancio avrebbe dovuto ritirare la sua candidatura a suo dire “fantoccio” alle primarie del 31 marzo. Tuttavia, le parole dette di fronte a una sala gremita – e cariche di coinvolgimento – non lasciano spazio a dubbi: Cappella “non si ferma adesso” e affronterà Ruggieri nella imminente sfida elettorale interna al loro partito.

Voglio essere il primo sindaco donna di Monteprandone – afferma convinta Cappella – Qualcuno mi ha detto di stare a casa perché ho una figlia piccola, ma questa persona non si è accorta che di figli ne ho due e, nonostante questo, non sono mai mancata a un consiglio comunale. Quindi dico non fermiamoci adesso. Il mio impegno nei confronti della città dove sono nata e cresciuta mi ha avvicinato alla politica più di dieci anni fa e sono stati anni di formazione e apprendimento, in cui ho imparato la lealtà al partito e il rispetto delle regole. Sono sempre stata consapevole che la candidatura doveva venire da un confronto col mio partito e non a mezzo stampa. Un sindaco non si decide, si sceglie”.

Dopo aver spiegato che la mancata sintesi, ricercata attraverso il confronto nel partito, ha necessariamente condotto alle primarie, Cappella si rivolge a Sergio Loggi che “ha abbandonato l’idea per portare avanti un progetto con persone incompatibili con la nostra politica”.

Arriva poi la risposta a Ruggieri, concisa ma decisa: “Orlando, importante è l’obiettivo del bene comune. Perdere non piace a nessuno, ma dovremo trovare una collaborazione. Io non ero, non sono e non sarò mai il fantoccio di nessuno. Stefano Stracci è un grande sindaco a cui va tutta la mia riconoscenza e da lui non posso che prendere grandi insegnamenti”.

Chiarita la irremovibile volontà di prendere parte alle primarie, prima, e di diventare sindaco, poi, Emerenziana Cappella illustra i risultati ottenuti nei suoi cinque anni di amministrazione, “anni di crisi, in cui abbiamo lavorato per contenere le tariffe e, ad oggi, siamo un dei comuni con la tassazione più bassa”.

Risultati soddisfacenti, secondo, Cappella, sono stati raggiunti anche nell’ambito del commercio, del lavoro del bilancio e programmazione economica: “La sfida era riuscire a far ripartire un territorio colpito dalla crisi: insieme all’associazione Centopercento, alla proloco e “Segui la Cometa” abbiamo promosso il Natale al Centopercento. Sul lavoro, abbiamo eliminato le tasse alle imprese di nuova costituzione, aggiornato curriculum e portato nel mondo del lavoro oltre 100 persone, giovani e meno giovani. In merito alla delega al bilancio e programmazione economica, nonostante anni difficili di crisi, abbiamo tenuto i conti in ordine e abbiamo individuato forme di finanziamento alternative: negli ultimi 5 anni abbiamo intercettato risorse per oltre 10 milioni di euro. Dedicherò uno sportello ad hoc per intercettare fondi nazionali ed europei”.

“La domanda che mi fanno in tanti – afferma Cappella – è perché voglio fare il sindaco. Perché voglio che Monteprandone sia una città aperta a tutti. Il comune siamo noi quando ci dedichiamo all’ascolto delle persone e dei loro bisogni, quando condividiamo obiettivi e strategie per un progetto reale. Dobbiamo iniziare i lavori per l’asilo nido, le strade, l’ambulatorio, ma occorre partire dal passato, dal centro storico le cui vie sono spesso silenziose. Questo è il suo fascino ma dobbiamo renderlo vivace, anche coinvolgendo i territori vicini. Occorre aprire luoghi di incontro e scambio culturale affinché il paese diventi città”.

Cappella spiega anche la necessità di progetti intergenerazionali, del rafforzamento delle politiche giovanili e per il supporto alle donne, delle attività sportive, artistiche e culturali e la volontà di creare un polo scolastico unico, un vero e proprio campus in via Colle Gioioso.

“Vorrei anche percorsi ciclopedonali, un central park nell’ingresso della città. Penso che ad ovest sia necessaria la riqualificazione del quartiere, anche per il tempo libero. Penseremo alle periferie ma anche al centro, dando nuova vita a Piazza dell’Unità”.

Dopo aver espresso la necessità di soffermarsi anche sul tema dell’ambiente e dell’emergenza climatica, Emerenziana Cappella conclude: “Tanti hanno criticato la mia provenienza sociale, ma ciò mi ha fatto pensare a mio nonno che diceva i migliori amministratori sono quelli che hanno la pazienza di seminare, innaffiare e coltivare per poi condividere i frutti con gli altri ed è quello proprio quello che voglio fare”.