
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Un blitz in commissione Sanità per il primario ad interim di Cardiologia al Madonna del Soccorso, il dottor Maurizio Parato. Invitato dal sindaco e dal presidente dell’organo Gianni Balloni, il medico coglie l’occasione per avanzare una proposta al consiglio. Si tratta del progetto “San Benedetto Città Cardioprotetta”.
“E’ un progetto che salva vite, si può fare medicina anche con i defibrillatori automatici per le strade insegnando come usarli alla cittadinanza e nelle scuole. Le città che hanno avviato questo progetto hanno un simbolo all’ingresso che richiama il defibrillatore”.
Il cardiologo spiega in che modo funzionerebbe il piano: “Una persona che va in arresto cardiaco improvvisamente ha più o meno 5 minuti per essere soccorso con il defibrillatore”. Come bisognerebbe procedere? “Dovremmo suddividere la città in zone e al centro di ogni zona andrebbe piazzato un defibrillatore automatico dentro a una teca”. Dai conti del cardiologo a San Benedetto servirebbero circa 70 defibrillatori, macchine che costano circa 1000 euro l’una.
Sono diverse le città che in Italia hanno adottato questo progetto, la prima fu Piacenza nel 2002 e “San Benedetto sarebbe la prima nelle Marche” continua il primario. Per portarlo avanti, però, sarebbe necessario addestrare la popolazione a soccorrere in strada chi viene colpito da arresto cardiaco. “Dovremmo addestrare almeno il 50% della popolazione, c’è disponibilità dell’associazione Cuore Piceno di Castel di Lama per questo” continua Parato che parla anche di corsi nelle scuole e in altri luoghi pubblici: “In questi corsi si fanno vedere video e poi si fanno prove pratiche con la macchina”.
Tutti i consiglieri abbracciano la proposta, preoccupandosi di come reperire i fondi e avanzato le ipotesi della Fondazione Carisap oppure del Bim e pure Piunti dà il suo benestare: “E’ un grande progetto, noi l’abbiamo messo anche nel nostro programma”. Il consiglio, per portare avanti il progetto, potrebbe creare un gruppo di lavoro ristretto.
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70.000 euro di spesa per gli apparati , non si quanto per renderli operativi , addestramento per metà della popolazione (25.000 ? ) . Domanda : Quanti casi di arresto cardiaco per strada sono avvenuti negli ultimi cinque anni ??
Sarebbe interessante conoscere la casistica ! !
Anziché andare sulla luna con progetti senza capo ne coda perché questi signori non s’impegnano a ridurre le file al Pronto Soccorso e all’attuazione di un piano sanitario serio che eviti la chiusura e il degrado dell’ospedale esistente ? Utilizzassero meglio il tempo che il Signore gli concede !!!
D’accordo su tutto meno che sull’evitare la “chiusura dell’ospedale esistente”. Per un motivo semplicissimo: è chiuso da almeno 15 anni tra l’indifferenza dei politici sambenedettesi e anche di chi li ha votati con troppa superficialità. Lamentarsi oggi che vorrebberp costruirne uno vero a due passi (Pagliare) (15 km più vicino dell’unico ospedale vero il “Mazzoni”) è assurdo, pazzesco, controproducente da parte della popolazione rivierasca, istigata a protestare dai politici per puri interessi personali degli stessi. Mi sto abituando all’idea che molti dei protagonisti non vogliono in questo momento un ospedale per motivi. Quando se ne accorgeranno i cittadini rivieraschi inconsapevoli… Leggi il resto »
Non sono due passi ma 15km, considerando ogni passo 35cm
sono esattamente 42857 passi
Ottima proposta, bisognerebbe dotare ogni ambulanza ed ogni ambulatorio di tali aggeggi. Anche sul lungomare non sarebbe sbagliato.
Soprattutto sul lungomare
Per me è in ogni caso una bella idea. Certo poi bisognerebbe saperli usare e occorrerebbe risolvere questo problema prima di comprarli.