NERETO – Con una ruspa sfondano l’ingresso principale di un supermarket, mentre alcuni complici, a bordo di un furgone, aspettano poco distanti l’arrivo della cassaforte.

Qualcosa però non va secondo i piani e i malviventi sono costretti a darsi alla fuga. Rimarranno solo i danni, ingenti a quanto pare, di questa nottata piuttosto movimentata nella tranquilla cittadina di Nereto dove, intorno alle 4 della notte tra lunedì e martedì, un commando di almeno 4 persone ha preso di mira il supermarket Eurospin di via Toti.

IL COLPO era stato studiato nei minimi dettagli con l’obiettivo di portar fuori in pochi minuti la cassaforte situata all’interno del punto vendita. Così, nottetempo, i malviventi avevano rubato nelle vicinanze una ruspa gommata dotata di un escavatore e con il pesante mezzo si erano diretti verso l’ingresso principale dell’Eurospin. Ma mentre avevano appena iniziato a sfondare la vetrata e il furgone era già pronto e con il motore acceso, sono arrivati gli uomini della vigilanza e, a quel punti, i ladri hanno pensato bene di darsela a gambe, fuggendo a piedi per le campagne circostanti.

LE INDAGINI Poco dopo, è arrivata anche una pattuglia del radiomobile di Alba Adriatica che ha dato il via alle ricerche della banda. I militari stanno in queste ore visionando le immagini delle telecamere di sicurezza presenti in zona in cerca di indizi utili e, da quanto si apprende, quelle presenti all’esterno del supermarket erano state messe fuori uso dai malviventi e quindi difficilmente potranno essere d’aiuto nelle indagini che sono tuttora in corso. Ladri in fuga senza bottino ma ingenti i danni all’attività commerciale già teatro qualche tempo fa di un analogo colpo che in quella circostanza andò però a segno.

IL PRECEDENTE Era infatti il settembre del 2015 quando ignoti, agendo sempre nella notte, avevano forzato la saracinesca di uno degli ingressi del supermarket per poi mandare in frantumi la vetrata, causando anche in quel caso danni notevoli. In poco tempo, nonostante si fosse attivato il sistema di allarme, la banda riuscì ad agganciare la cassaforte con una catena e a trascinarla fino alla sbarra del parcheggio, dove poi fu caricata su un Doblò. Una settimana dopo il mezzo e la cassaforte, ovviamente vuota, furono ritrovati a Santa Maria a Vico di Sant’Omero.