SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Una formale diffida indirizzata al sindaco Pasqualino Piunti e al Responsabile Anticorruzione (Rac) del Comune di San Benedetto e Segretario Generale ad interim Antonio Rosati, è stata protocollata in mattinata da cinque consiglieri comunali di opposizione che, nello specifico, chiedono la decadenza dal pubblico impiego della dirigente Catia Talamonti e l’annullamento del procedimento disciplinare in corso nei confronti dell’altro dirigente al centro di un vero e proprio caso in questi giorni: Roberto De Berardinis, sospeso senza stipendio con provvedimento firmato proprio da Talamonti meno di una settimana fa.

Nello specifico i firmatari sono Rosaria Falco, Marco Curzi, Giorgio De Vecchis, Andrea Sanguigni e Flavia Mandrelli. L’atto è stato inviato per conoscenza anche alla Corte dei Conti, alla Procura di Ascoli e al Procuratore presso la Corte d’Appello di Ancona.

Nel documento si fa riferimento alla “famosa” delibera votata all’unanimità dal consiglio comunale lo scorso 15 dicembre che sanciva il controllo pubblico della Picenambiente e che, scrivono i consiglieri, “dispone la decadenza dal pubblico impiego al Comune di San Benedetto di Catia Talamonti che in base alla legge è incompatibile a ricoprire la carica di amministratore di una società partecipata (la Picenambiente) essendo nel contempo dipendente della pubblica amministrazione controllante”. Inoltre, nell’atto, i consiglieri parlano di “natura ritorsiva” della sospensione e di “conflitto di interessi” della dirigente comunale nei confronti del collega De Berardinis, che ha curato tecnicamente la compilazione dell’istruttoria su Picenambiente.

I consiglieri dunque chiedono a Rosati e a Piunti che la Talamonti sia dichiarata decaduta con decorrenza 1° agosto 2017 e quindi, di conseguenza, di annullare la sospensione senza stipendio a De Berardinis, in quanto ritengono sia stata emessa con “carenza di potere” da parte della stessa Talamonti che è a capo della disciplinare che ha applicato la sospensione a De Berardinis. Infine, scrivono i consiglieri evocando l’articolo 328 del codice penale (omissione di atti d’ufficio) “l’intera responsabilità dell’omessa dichiarazione della decadenza di Talamonti ricade sul Sindaco Piunti e su Rosati in qualità di Segretario Generale e Rac”.