DA RIVIERA OGGI IN EDICOLA N. 1184
NULLA È CAMBIATO. Spero di di sbagliarmi ma credo che, con l’attuale amministrazione comunale, San Benedetto del Tronto stia perdendo altri 4 anni. Con Piunti & C nulla è stato fatto per una rinascita ritenuta da tutti fondamentale per una città che sta morendo nell’anonimato.
Molte altre località marchigiane (Senigallia in primis, Civitanova, Porto Sant’Elpidio, la stessa Ascoli) hanno avuto negli ultimi anni amministrazioni attive che hanno pensato veramente a dare lustro alla città che governano. San Benedetto invece, non avendo avuto nell’ultimo ventennio (direi anche prima) persone di spessore alla guida amministrativa e creativa, ha preso una brutta china. La scusa più ricorrente è che non ci sono i soldi. A me hanno insegnato che se le gambe non vanno bisogna usare la testa. Non mi sembra che gli amministratori la stiano usando. Non si capisce allora per quali motivi si sono candidati?
Abbiamo una classe politica mediocre che, però, prima di essere eletta, sembra che voglia rivoltare il mondo dicendone peste e corna di chi è alla guida della città. Aggiungo: giustamente.
Poi una volta conquistato lo scranno, si comportano alla stessa maniera di chi hanno duramente criticato. Un esempio: dai banchi dell’opposizione ritenevano fondamentale un giornale come Riviera Oggi che da sempre mette avanti a tutto i cittadini e ritiene coloro che governano semplici servitori per il bene comune. Una volta al potere ci ritengono come una ‘rogna’ fastidiosa.
Oggi sta accadendo la stessa cosa ma ormai siamo un organo di informazione così maturo che non si fa ingannare dalle lusinghe di chi vorrebbe prendere il posto di Piunti e compagnia bella. Siamo, infatti, arrivati alla conclusione che la classe politica sambenedettese è tutta da rifare.
Non vediamo insomma, tranne rarissime eccezioni, tra chi compone l’attuale consiglio comunale, persone in grado di dare quella svolta della quale si ha grande bisogno. Felici di sbagliarci ma non vediamo nemmeno risolutivo un cambio di potere con chi oggi ci dà ragione e appoggia le nostre critiche perché le ritengono costruttive e sensate.
Gino Bartali diceva: l’è tutto da rifare. Servono cervelli non personaggi che si candidano per soddisfare le propri ambizioni personali e basta. Così è.
Anche un bambino di 10 anni, infatti, sarebbe in grado di modernizzare il lungomare (ad esempio) aumentando il costo dei parcheggi, la tassa di soggiorno, Tasi, Tari e compagnia bella. Basta dargli in mano una calcolatrice.
Nel frattempo l’appeal turistico è sempre minore e porta conseguentemente alla chiusura o al cambio di destinazione degli alberghi. Non il contrario.
Serve un rinascimento e qui mi viene un forte dubbio: ci sono nella nostra riviera persone di spessore quindi intelligenti e creative in grado di cambiare un tran tran che altrimenti porterà al declino definitivo di una città che resiste soltanto per la sua bellezza naturale e anche grazie ai pionieri del nostro turismo?
La mia risposta è sì ma dico anche che l’ostacolo principale sono gli elettori che si fanno ingannare e lusingare dalle promesse senza chiedersi chi è il candidato, cosa ha fatto fino ad oggi, perché sarebbe in grado di amministrare i suoi interessi di cittadino?
La conseguenza che definirei naturale è che le persone di qualità nemmeno ci provano perché sanno che rimedierebbero brutte figure, una volta aperte le urne. Con l’aggravante che molti organi di informazione se ne fregano se le cose stanno così. Vedo in loro dannose sudditanze con chiunque sia al potere, che non promettono nulla di buono. Tanto meno li stimolano a fare di più.
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Direttore nel suo editoriale descrive un innegabile realtà, ma mi permetta di dire che però è quello che ha voluto la cittadinanza. Piunti lo conoscevamo tutti (è 30 anni che è in politica, ha fatto vice-sindaco; vice presidente della provincia mandati e mandati da consigliere comunale sempre con moltissime preferenze) e non ha mai brillato per intraprendenza o per inseguire grandi sogni, e lui stesso ha sempre dichiarati di non voler scrivere il libro dei sogni ma fare “piccole cose” per cui sta facendo quello che ha detto e per cui è stato votato. Anche io, come lei avrei avuto… Leggi il resto »
Io non mi arrendo mai. Poi la percentuale di chi vota per difendere il proprio orticello è inferiore a quella di chi non vota perché la pensano come me. Io miro a svegliare questi ultimi.
Giustissimo, speriamo bene….
Affinche’ i cittadini votano il simbolo senza valutare con attenzione il protagonista non andiamo da nessuna parte…la partitocrazia nazionale ancora detta l’impronta del voto e cosi’ basta una qualunque persona irrisoria armata dello scudo del partito per poter accedere alle simpatie popolari…La scarsezza politica si percepisce chiaramente nelle ultime elezioni proprio da coloro che hanno perso, dove un candidato favorito ha subito le bassezze del voto popolare, infischiandosene dei contenuti, ne tanto meno di una giusta informativa. Quindi la città ha cio’ che si merita…e delle conseguenze non puo’ far altro che il “mea-culpa”.
Le preferenze vanno a chi riesce a creare delle alleanze ed investire in campagne elettorali. Nessuno voterebbe pincopalla solo perche’ ha delle buone idee. Il resto e’ solo statistica. La politica nostrana rispecchia quell insieme di lauree in scienze politiche che altrimenti non troverebbe nessun impiego effettivo.
Il vero politico e’ l’ imbonitore dei popoli fedele al suo padrone.
quindi non lamentiamoci troppo perche’ al peggio non c’e mai fine.
’al peggio non c’e mai fine’. Spero tanto che si sbagli.
Le amministrative locali sono fortemente viziate da almeno due problematiche grosse: 1) è esplosa la moda furba di presentare tante liste presunte “civiche” collegate al candidato sindaco, coinvolgendo diverse centinaia di persone e rastrellando così i voti inconsapevoli dei loro amici e parenti (chi non voterebbe il fratello o il cugino?); dovrebbe essere rivista la legge elettorale, prevedendo un massimo di liste presentabili, esempio max 3, per ogni candidato sindaco, per evitare eccessive storture… 2) ci sono in gioco degli interessi locali, che inducono allo “scambio” di voti per favori, anche di poco conto o solo promessi e non mantenuti,… Leggi il resto »
Diciamo le cose come stanno però. Una persona con una statura decisamente superiore alla media del panorama sambenedettese era candidata alle elezioni da sindaco ed era Perazzoli. Ma nel periodo storico in cui si è votato la maggioranza dei sambenedettesi (e l’anno dopo degli italiani) ha badato solo ad “ammazzare” il PD senza minimamente pensare a chi stesse mandando a governare. Poi possiamo parlare all’infinito (purtroppo per me) del perché il PD sia arrivato ad essere odiato così tanto o come manovre interne e manovre esterne (fake news e via dicendo) abbiano contribuito a creare questo clima. Ma di fondo… Leggi il resto »
Faccia qualche mome oltre quelli citati. Per esempio Gaspari, Renzi, Fanini, Berlusconi eccetera. Tutta gente che ha governato qui e in Italia. Ci dica cosa ne pensa di loro anche se su questa amministrazione sambenedettese la penso più o meno come lei.
Concordo al 100%. San Benedetto è almeno da 20 anni amministrata complessivamente male o nel migliore dei casi in maniera “scolastica” senza un minimo di programmazione. Questo da parte di tutte le amministrazioni che si sono succedute in questi ultimi 20 anni. Molti problemi si sono incancreniti e non se ne vede la soluzione. Sottotraccia prevalgono sempre gli interessi di partito e personali, questo da parte della maggioranza dei votanti e dei votati. La città è ormai “immobile” da anni. Se fossi andato a vivere all’estero (come avevo solo ipotizzato) e fossi rientrato dopo tanti anni, avrei trovato più o… Leggi il resto »
Le persone ci sono ma non vengono scelte, il popolo vuole altro….
Cosa vuole il popolo? Forse non hai capito veramente il problema: la colpa è essenzialmente di chi fa arrivare al popolo informazioni “drogate” se non false. Di chi dovrebbe giornalmente far capire ai cittadini come stanno realmente le cose, cioè la stampa che da molto, troppo tempo non fa arrivare messaggi chiari per mettere la gente in grado di capire bene e quindi di scegliere di conseguenza in un modo sicuramente migliore. Non so chi altro può farlo ma noi ci tiriamo fuori con i fatti. Ho fondato questo giornale proprio perché mi sono reso conto di come stavano le… Leggi il resto »
Direttore io invece credo che sia la gente a non voler capire.
Quindi non è colpa della disinformazione. Contento tu…
Direttore il commento di AlessioSBt è perfetto! In una situazione del genere la stampa può fare poco o nulla. Poi se considera che siamo nel tempo delle visualizzazioni e dei like, come dicevo nell’ultimo disappunto, se un tema non piace ai lettori è difficile che sia riproposto dagli editori se non per cronaca
Dico da sempre che un vero giornalista non può essere anche dipendente. La rovina sta tutta in queste tue parole (“Se un tema non piace ai lettori è difficile che sia riproposto dagli editori se non per cronaca”). Quando dico che la colpa è dell’informazione è esattamente per questo motivo. Un particolare, come capirai, in netta contraddizione con la tua affermazione e quella di Alessiosbt “la colpa è dei cittadini”. Perché entrambi dite che l’informazione è falsata dagli interessi economici degli editori.
No, io non tiro in ballo gli interessi economici degli editori, io dico che se un giornalista impegna il suo tempo magari in una inchiesta complessa ed articolata ma “non fa notizia” perchè non interessa all’elettorato o non è comprensibile ha perso tempo! Il suo intento di “educare” ha senso se c’è chi vuole essere educato, ma se si preferisce l’ignoranza la stampa può avere poche colpe!
Assolutamente sbagliato. Evidentemente ti si rassegnato ad una stampa che non ha più la funzione di quando è stata ‘inventata’.
Perfetto!