Domenica prossima alle 22, in contemporanea con il secondo tempo di Milan – Inter va in onda la puntata della serie di Rai5 "Di là del fiume e tra gli alberi" dedicata al porto della mia San Benedetto. Pur essendo cresciuto a due passi dal porto, conoscevo poco questa realtà ed è stata una importante occasione per capire il posto dove sono nato. Grazie a tutti quelli che mi hanno dato una mano! #sanbenedettodeltronto #dilàdelfiumeetraglialberi

Posted by Luigi Maria Perotti on Monday, 11 March 2019

Il “trailer” della puntata dedicata al porto di San Benedetto che andrà in onda su Rai5

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Domenica 17 marzo, alle 22, va in onda la puntata della serie di Rai5 ‘Di là del fiume e tra gli alberi’ dedicata al porto della mia San Benedetto. Pur essendo cresciuto a due passi dal porto, conoscevo poco questa realtà ed è stata una importante occasione per capire il posto dove sono nato. Grazie a tutti quelli che mi hanno dato una mano”.

Così, in una nota sui Social, il regista sambenedettese Luigi Maria Perotti annuncia la messa in onda, e televisiva, del reportage dedicato all’area portuale e alla sua storia. A fine 2018 si era recato allo scalo di San Benedetto per girare il documentario e intervistare personaggi simboli della marineria sambenedettese e non solo.

Qui l’articolo

Il porto di San Benedetto e la sua storia di ieri e di oggi finiscono in Tv

Il porto di San Benedetto non nasce in una insenatura naturale. In questa parte dell’Adriatico il fondale è sabbioso e la linea di costa scorre parallela al mare dal monte Conero fino in Puglia. La sua costruzione è andata di pari passo con lo sviluppo della città marchigiana, in parte edificata proprio sulla porzione di terra che i due moli hanno strappato al mare. Per i sambenedettesi è dunque il luogo in cui tutto ebbe inizio, trasformando un piccolo castello sulla sabbia, in quello che per anni è stato il principale porto peschereccio d’Italia.

Visti dall’alto, i possenti moli che lo circoscrivono sembrano due gigantesche braccia pronte ad accogliere. Le persone che hanno deciso di vivere al suo interno sono molto diverse tra loro ma tutte accomunate da un amore viscerale nei confronti del mare. Dai pescatori che ogni notte escono dal porto per gettare le reti al largo, alle loro donne, madri, mogli e figlie che ogni mattina li aspettano per trasformare il pesce nel pane quotidiano, agli artisti che muniti di scalpello, forgiano i massi del molo sud. 

In un secolo di storia, il porto è stato ampliato più volte, bombardato e ricostruito. Da qui sono partiti i primi pescherecci a motore d’Italia e negli anni 70 è stato teatro degli scontri per le prime rivendicazioni lavorative nel settore della pesca.

Negli ultimi 20 anni,  la crisi della pesca e la dismissione di quasi la metà della flotta, ha spinto l’area portuale a cercare una riconversione non ancora completamente riuscita. Nonostante le difficoltà, qui nascono delle iniziative che potrebbero rappresentare il futuro della pesca industriale italiana.