SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Tre mozioni del gruppo di Marco Curzi, Rosaria Falco e Bruno  Gabrielli saranno sul piatto del consiglio comunale, che si riunirà il 23 marzo col bilancio di previsione come portata principale della riunione d’assise.

Il primo atto, che vede come primo firmatario proprio Curzi, è una mozione che punta ad avviare un iter per l’acquisizione a patrimonio pubblico della sottostazione elettrica di Via Piemonte. La nuova linea elettrica delle Ferrovie, infatti, passerà in collina e a lavori terminati, l’area di San Benedetto resterebbe inutilizzata, “col rischio che tralicci e cavi restino abbandonati al degrado” in una zona molto centrale della città scrive Curzi nel suo documento, in cui sostanzialmente si chiede al Comune di negoziare l’acquisto dalle Ferrovie dell’area per un utilizzo futuro pubblico. Clicca qui per leggere il documento. 

Un’altra mozione, sempre a firma Marco Curzi, riguarda il gruppo dei Disoccupati Piceni. L’atto punta, leggiamo, ” a chiedere urgentemente uno o più incontri tra le amministrazioni comunali picene, l’Ente provinciale ed i nostri rappresentanti eletti il 4 marzo 2018, con una rappresentanza dei Disoccupati Piceni ed il coinvolgimento di tutte le sigle sindacali, per un confronto costruttivo che possa gettare le basi, pur se tardive, per la rinascita del nostro territorio. Clicca qui per leggere tutto.

L’ultimo atto, come gli altri firmato da tutti e tre i consiglieri e che porta la prima firma di Rosaria Falco, riguarda la soppressione del servizio risposte alcologiche, argomento di cui ci siamo occupati qualche tempo fa (clicca qui) con i responsabili che si lamentavano della sopressione “senza comunicazioni” da parte dell’Amministrazione. Con la mozione, Falco chiede “fondi per l’immediato ripristino del Servizio Risposte Alcologiche, restituendo alla città il prezioso contributo della dott.ssa Vici, con la sua rete di contatti e collaborazioni e con l’esperienza accumulata sul campo, da intendere quale risorsa umana, ormai consolidata e storica del territorio, cui i cittadini a gran voce chiedono di non dover rinunciare in nome di risparmi della spesa o di forzate “razionalizzazioni”. Clicca qui per l’atto.