SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Giorgio Fede, senatore sambenedettese eletto in forza al Movimento 5 Stelle, tenta di entrare nella partita “Barriere anti-rumore”. La questione, legata al progetto di Italferr (parte del Gruppo Ferrovie dello Stato) sta facendo discutere da tempo Cupra Marittima (clicca qui) ma a San Benedetto la questione fa fatica a decollare, nonostante il recente appello di Gianluigi Scaltritti e Paolo Virgili che hanno anche promosso un comitato.

A scaldarla, allora, ci pensa il senatore Fede che, dal 14 gennaio ha modo di seguire direttamente il processo, visto che è passato dalla Commissione Difesa del Senato a quella Lavori Pubblici, Trasporti e Comunicazioni. “Non capisco perché a San Benedetto non se ne parli, o se ne parli pochissimo e non vengano informati i cittadini. Questo è un progetto che riguarda anche la nostra città visto che stiamo parlando di un piano da 1,8 miliardi che prevede 428 interventi per oltre 700 chilometri da Lecce a Milano” chiosa il pentastellato.

Per Fede, dunque, anche i sambenedettesi, come i cuprensi dovrebbero iniziare a preoccuparsi. “Rischiamo anche noi muri alti 9 metri, penso a chi abita in via Piemonte che, in alcuni casi, non vedrà più il mare”. Il parlamentare, in ogni caso, ha chiesto di visionare il progetto (“voglio studiarlo”). Per iniziare a preoccuparsi, però, i cittadini hanno bisogno di uno stimolo: “Perché i politici locali non hanno mai detto nulla? San Benedetto è stata inserita nel progetto dal 2006, in oltre 10 anni nessuno ha mai avvisato la cittadinanza”. Il senatore grillino, poi, ieri (7 marzo) ha avuto anche modo di sentire in audizione, proprio in Commissione Lavori Pubblici, i vertici di Rfi Maurizio Gentile e Francesco Parlato. E a riguardo ci dice: “I responsabili di Rfi hanno parlato di rischio over design per queste opere, perché  si fa una cosa che in futuro potrebbe non essere necessaria in quanto nei prossimi anni, con carrelli (freni e ruote dei treni n.d.r.) più moderni, il rumore sarà più attenuato e barriere così alte non serviranno più. Quindi dobbiamo fare attenzione” continua Fede “potremmo fare barriere che fra 10 anni non servono più”.

Il senatore, inoltre, ci confessa che sta seguendo da vicino anche l’iter per lo Stoccaggio Gas all’Agraria, un progetto che per andare avanti ha bisogno di una proroga al processo di Via (Valutazione di Impatto Ambientale) che solo il Ministero dell’Ambiente può dare, altrimenti l’iter andrà in scadenza a giugno. “Incontrerò a breve i sottosegretari del Ministero dello Sviluppo Economico (altro dicastero coinvolto nel progetto del Gas, per competenze) e del Ministero dell’Ambiente”.