SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Con oltre un anno di ritardo, ma con le dovute necessità di approfondire anche una documentazione corposa che tenteremo, una volta ben studiata, di tradurre nella maniera più comprensibile per i nostri lettori. Parliamo del progetto Flag Marche Sud, derivanti dalla programmazione europea per i fondi marittimi che che comprende l’azione nei comuni di San Benedetto del Tronto, Grottammare, Cupra Marittima, Pedaso, Porto San Giorgio. Il Comune di San Benedetto è quello capofila.

Mentre le attività del Flag Marche Sud stanno entrando nel vivo (15 e 15 marzo, clicca qui), riceviamo e pubblichiamo per ora una comunicazione inviata il 18 gennaio 2018 al sindaco Pasqualino Piunti dai componenti dell’Associazione Temporanea di Scopo “Gruppo di Azione Costiera Marche Sud. Fisheries Local Action Group Marche Sud”, Vincenzino Crescenzi, presidente O.P. Abruzzo Pesca, Giuseppe Pallesca, presidente Associazione Imprese Pesca, Pietro Ricci, presidente associazione Nati in Adriatico e Nazzareno Torquati, presidente consorzio Ceimas.

Nella lettera si esprimevano perplessità in merito alle attività del Flag Marche Sud “con il nuovo programma che corre il rischio di un nuovo fisco dopo quello precedente”.  Cercheremo ovviamente di capire se le critiche espresse sono motivate e se, in qualche caso, sono state poi recepite nell’imminente attività di sensibilizzazione.

Di seguito la lettera.

 

Dopo aver perso  un anno in attesa della soluzione dei rapporti tra dirigenti comunali, in modo repentino e senza il pieno e consapevole coinvolgimento dei componenti del Flag, si è diramato un Bando sulla cosiddetta Risorsa Urbana che niente a che vedere con la grave congiuntura che le attività di pesca stanno vivendo.

Così come tutta l’articolazione strategica del nuovo programma che corre il rischio di un nuovo fiasco dopo quello precedente che non ha apportato nessun beneficio al settore.

A questo si aggiunge che per una mancanza di visione politica di gestione e sviluppo si permette il libero arbitrio a dirigenti tecnici che non favoriscono forme e modalità operative che consentano l’integrazione tra le diverse rispettive competenze ed esperienze settoriali, necessaria ad assicurare il più ampio impatto della strategia di ripresa e sviluppo locale.

Secondo noi con l’utilizzo di fondi a titolarità necessita attivare:

  • Crescita della rappresentatività e dell’organizzazione della marineria.
  • Sinergie nel settore della pesca e con le altre attività locali quali la ristorazione e l’industria in una logica distrettuale.
  • Aiutare i professionisti della pesca / acquacoltura e altre parti interessate a migliorare e innovare la qualità dei processi di produzione e la sostenibilità della risorsa.
  • Incrementare il valore del pescato.
  • Promozione di corsi di formazione e know how.
  • Raccolta dei rifiuti marini.
  • Il risparmio energetico dei mezzi di produzione.
  • Promuovere la conoscenza collettiva della pesca e delle culture marine come prospettiva nell’orientamento professionale.

Per non vedere un nuovo spreco di risorse pubbliche chiediamo un immediato ed urgente riesame del progetto con l’individuazione di interventi effettivamente efficaci per dare una svolta al settore anche con l’utilizzo di finanziamenti collegati ad altri con maggiori disponibilità.

I componenti dell’Associazione Temporanea di Scopo “Gruppo di Azione Costiera Marche Sud . Fisheries Local Action Group Marche Sud”.